Archiviata l’indagine per omicidio colposo a carico di quattro tecnici di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), unici indagati a seguito della morte di Elisa Conzadori, investita da un treno con la sua auto al passaggio a livello di via Case Campagna a Maleo il 15 agosto 2020. Secondo il gip di Lodi, il materiale probatorio a disposizione non può essere ulteriormente incrementato. La magistratura ha anche considerato la possibilità che la sbarra del passaggio a livello sia stata alzata dall’auto della donna, una considerazione che ha fatto molto male alla famiglia. I periti incaricati dalla procura di Lodi hanno concluso che il sistema Rce, che registra gli eventi dell’impianto ferroviario, funzionava correttamente e non ha registrato l’apertura delle sbarre prima del passaggio del treno. Non ci sono riscontri tecnici di anomalie o malfunzionamenti degli impianti che possono essere ricondotti all’incidente. Uno dei consulenti del pm aveva cercato una spiegazione alternativa per capire come la donna potesse essere finita sui binari con il passaggio a livello chiuso, ipotizzando che l’auto avesse sollevato la sbarra. Tuttavia, i legali della famiglia Conzadori hanno confutato questa tesi, sottolineando che sulla sbarra non c’erano tracce di vernice rossa e che sarebbe ricaduta in chiusura. L’indagine era partita dalla testimonianza di un automobilista che ha visto la sbarra alzarsi improvvisamente dal lato opposto. Altre quattro persone hanno testimoniato che la sbarra lato Codogno, dopo l’incidente, era alzata. Ci sarebbe anche un testimone che afferma di aver visto operai al lavoro sul passaggio a livello il giorno dopo l’incidente. L’autorità giudiziaria non ha ancora sentito questo testimone.