Il Tribunale amministrativo regionale della Lombardia ha respinto la richiesta di un commerciante di Lodi di ottenere il porto d’armi per difesa personale. L’uomo aveva motivato la sua richiesta affermando di dover girare con grandi quantità di denaro contante, derivante dagli incassi del suo bar e della sua tabaccheria, e di volersi proteggere da possibili rapine. Tuttavia, i giudici hanno ribadito che l’uomo potrebbe evitare di spostare denaro contante utilizzando mezzi di pagamento informatizzati, come il POS o altri sistemi di trasferimento dei soldi. La Prefettura di Lodi aveva già respinto la richiesta del commerciante all’inizio del 2020, sostenendo che a Lodi non ci sono motivi di particolare allarme e che il rischio di rapine non è elevato. Inoltre, hanno sottolineato che il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza impone che il richiedente il porto d’armi si trovi in un “concreto e ineludibile pericolo di diventare vittima di fatti delittuosi”. Gli avvocati del commerciante hanno presentato ricorso al Tar, ma la decisione è stata confermata. Nonostante non condividano la decisione, accettano la linea dura del Tribunale e non impugneranno la sentenza.

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