Un incidente mortale avvenuto alla funivia di Curiglia con Monteviasco il 12 novembre 2018 ha portato alla morte di Silvano Dellea, capo servizio dell’impianto. Durante il processo per la morte di Dellea, l’avvocato Massimo Mussato ha sottolineato che le uniche cose certe sono l’esperienza lavorativa di Dellea e la sua sfortuna infinita. L’avvocato ha chiesto l’assoluzione dei due dipendenti Ustif, accusati per l’incidente, sottolineando che Dellea aveva commesso degli errori nel suo controllo della linea e che la cabina viaggiava ad una velocità incompatibile con qualsiasi controllo. Inoltre, è stato stabilito che il manutentore aveva violato il regolamento d’esercizio mandando a casa la collega di Dellea prima di iniziare il controllo. L’avvocato ha affermato che i suoi assistiti, professionisti nel settore delle funivie da oltre 30 anni, non avevano mai avuto un incidente né un richiamo. Ha inoltre sottolineato che le accuse formulate dalla Procura di Varese sono fragili e che l’indagine ministeriale aveva indicato la condotta di Dellea come la causa del decesso. L’avvocato ha affrontato anche gli argomenti dell’accusa, come l’assenza di un terrazzino fisso come protezione esterna della cabina, sottolineando che non era necessario per i controlli assegnati a Dellea. Ha anche evidenziato la revisione dell’impianto approvata nel 2011, con un nulla osta rilasciato da una Commissione di esperti nel settore funiviario. Gli altri avvocati delle difese hanno condiviso questa posizione, sostenendo che l’incidente è da attribuire al comportamento pericoloso del manutentore. Ora spetta al giudice valutare le richieste di assoluzione e di condanna e pronunciare la sentenza il primo dicembre.

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