Accoglienza e integrazione per i minori stranieri a Legnano

Due settimane fa, tre minori nordafricani sono stati notati da una signora mentre dormivano all’aperto nel Parco Castello di Legnano. Grazie alla collaborazione tra la polizia e le istituzioni preposte all’accoglienza, è stato avviato un percorso di sostegno e integrazione per questi ragazzi. Oggi, lunedì 30 ottobre, i tre minorenni hanno cominciato le lezioni di italiano in una scuola primaria della città, dopo aver seguito un corso online.

Ma non è tutto: due di loro sono stati inseriti in una squadra locale juniores di calcio, mentre uno ha iniziato a praticare judo. Questo è stato possibile grazie alla collaborazione tra l’assessorato allo sport del Comune e l’Associazione società sportive legnanesi. Inoltre, il personale della Polizia di Stato si è occupato di comprare loro delle scarpe, di cui erano sprovvisti dopo che gliele avevano rubate.

Ora per questi tre ragazzi si aprirà la trafila per ottenere il permesso di soggiorno, l’affidamento e, nel lungo termine, l’inserimento nella comunità. I loro sogni sono diversi: uno vuole fare il cuoco, un altro il meccanico. In ogni caso, il loro umore è decisamente migliorato dopo le difficoltà iniziali.

Ma non è l’unico caso di minori stranieri non accompagnati che arrivano nei comuni del territorio. Sabato scorso, una Volante ha notato un altro ragazzo tunisino di 16 anni, apparso spaventato agli agenti. Era sbarcato a Lampedusa a settembre e si era scappato da una comunità per minori in un’altra provincia della Lombardia, dove si trovava male, forse a causa di bullismo. Dopo averlo identificato, gli agenti gli hanno procurato dei vestiti e un pasto caldo, e poi è stato dato in affidamento a una struttura idonea.

In media, ogni giorno vengono “smistati” sul territorio due minori non accompagnati entrati in Italia. La procedura per l’accoglienza e l’affidamento prevede l’identificazione da parte delle forze di polizia e l’accertamento dell’età attraverso la radiografia del polso, anche se non sempre è un metodo preciso per diverse etnie. Per questo motivo, è stato avviato un protocollo con l’Università Statale di Milano per mettere a punto altre indagini più precise.

Dopo l’identificazione, i minori vengono affidati ai servizi sociali del Comune che cercano una collocazione in una comunità per minori. Nel frattempo, gli atti relativi vengono spediti al Tribunale per il decreto formale di affidamento. Successivamente, la polizia si occupa delle pratiche relative all’affidamento, al permesso di soggiorno e dei contatti con il Consolato del Paese di provenienza.

Il Comune di Legnano sta studiando la possibilità di creare una “task force” che coinvolga anche il terzo settore, allo scopo di far fronte a questa mole di procedure e casi. Lo stesso è stato fatto per i profughi provenienti dall’Ucraina. È importante dare attenzione e supporto a questi minori stranieri non accompagnati, per favorire la loro integrazione nella società italiana.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui