La famiglia Berlusconi ha deciso di interrompere i pagamenti mensili di 2.500 euro destinati alle giovani ospiti delle serate ad Arcore. Questa decisione è stata presa in concomitanza con l’ingresso di Silvio Berlusconi nel Famedio, la celebre sala dei grandi milanesi. Inoltre, i figli di Berlusconi hanno avviato le procedure per recuperare le case in cui queste donne vivevano senza pagare.
Le “Olgettine”, così chiamate perché provenienti dalla residenza di via Olgettina, erano le protagoniste degli incontri mondani organizzati nella villa di Arcore. Per più di undici anni, hanno ricevuto un compenso mensile come forma di compensazione per le conseguenze dei processi giudiziari legati al caso Ruby. Tuttavia, la situazione è cambiata ora che Silvio Berlusconi non fa più parte della loro vita.
Nel 2013, Silvio Berlusconi aveva personalmente annunciato di voler risarcire queste donne durante un’udienza del processo Ruby. In questo processo, è stato assolto, così come nel processo Ruby ter, in cui i magistrati avevano stimato che aveva versato somme ingenti a diverse donne coinvolte. Tuttavia, gli avvocati di Berlusconi avevano evidenziato il rischio che tali pagamenti potessero essere visti come un modo per influenzare le testimonianze delle invitate, esponendolo all’accusa di corruzione in atti giudiziari. In risposta a ciò, nell dicembre 2013, l’ex capo del governo aveva inviato a ciascuna una somma di 25.000 euro come “compensazione”.
Molte di loro però non avevano accettato questa cifra e avevano chiesto a Giuseppe Spinelli, l’amministratore dei beni personali di Berlusconi, di ripristinare i pagamenti. Questi pagamenti erano stati quindi ripresi, e alcune avevano ottenuto anche l’assegnazione di alloggi a titolo gratuito. Durante il processo Ruby ter, il pubblico ministero Gaglio aveva affermato che a tutte le donne era stato garantito un reddito e un alloggio, che per alcune si era trasformato in una casa di proprietà, al fine di assicurare la coerenza della loro testimonianza sugli eventi accaduti ad Arcore. Dopo la sentenza di primo grado, la Procura aveva deciso di fare ricorso in Cassazione contro l’ordinanza del tribunale che aveva portato alle assoluzioni.
Dopo la morte di Silvio Berlusconi, la famiglia ha interrotto i pagamenti in denaro e ha avviato il processo di sfratto nei confronti di alcune delle “Olgettine”.

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