Scritta provocatoria nel cimitero di Busnago contro il vaccino, un gesto vile condannato da tutti i livelli istituzionali. Un atto di vandalismo ha sconvolto la tranquillità del cimitero di Busnago, in provincia di Monza, dove riposa Giada Pollara, una giovane di 14 anni deceduta lo scorso ottobre. Sul muro del cimitero è apparsa la scritta “Uccisa dal vaccino”, accompagnata dal simbolo della W cerchiata, che è riconducibile al movimento no vax. Questo vile gesto è stato compiuto proprio durante i giorni delle festività dei defunti.

Ma non è finita qui. Nelle stesse ore, sono stati rinvenuti altri messaggi con contenuti no vax simili sulle vetrate dell’Istituto Bellisario di Inzago, dove Giada frequentava la scuola. È un’azione che ha suscitato indignazione e condanna da parte di tutti, a partire dal dirigente scolastico fino al sindaco di Busnago.

Il preside dell’istituto ha definito questo gesto come “una forma di sciacallaggio da parte di individui privi di valori, che sfruttano l’attenzione suscitata da un episodio tragico per diffondere teorie complottiste”. È un’azione vile e senza scrupoli, che non rispetta la memoria della giovane, né la sua famiglia né la comunità. Il sindaco di Busnago, Marco Corti, ha denunciato giustamente questo gesto, sottolineando che si tratta di una mancanza di rispetto nei confronti della giovane e della sua famiglia, considerato il luogo in cui sono state effettuate queste scritte. Inoltre, ha ipotizzato che possa trattarsi di un atto organizzato piuttosto che di un semplice atto vandalico isolato.

È importante ribadire che il vaccino non è la causa della morte di Giada Pollara. Le indagini mediche hanno stabilito che la giovane è deceduta a causa di una patologia cardiaca congenita, che purtroppo non è stata diagnosticata in tempo. Diffondere teorie complottiste che mettono in dubbio l’efficacia e la sicurezza dei vaccini è pericoloso e irresponsabile.

Il gesto vandalico compiuto nel cimitero di Busnago è un triste segnale di intolleranza e ignoranza. È fondamentale che la società si unisca per combattere la disinformazione e promuovere la scienza e la salute pubblica. Solo attraverso una corretta informazione e una consapevolezza diffusa possiamo proteggere la salute di tutti, soprattutto dei più vulnerabili.

La giovane Giada Pollara merita rispetto e non strumentalizzazioni. La sua memoria deve essere onorata con il ricordo di una vita spezzata troppo presto e con l’impegno a lavorare per una società basata sulla conoscenza e sulla fiducia nella scienza.

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