La Cassazione ha respinto il ricorso presentato dai legali di un uomo di 49 anni dell’Asolano, accusato di violenza nei confronti di una bambina di nove anni. L’uomo è stato condannato in primo grado a 8 anni di carcere, sentenza confermata in appello. Ora la condanna è divenuta definitiva e l’uomo sarà portato in carcere.

I fatti risalgono al 2011-2012, ma solo l’anno scorso si è giunti al rinvio a giudizio. Nel corso del processo di primo grado, la vittima è stata ascoltata direttamente dopo aver raggiunto la maggiore età e poter testimoniare in aula. L’uomo è accusato di violenza sessuale su minore di età inferiore ai dieci anni.

La vicenda ha avuto inizio quando l’uomo, sposato e con una figlia, ha intrapreso una relazione con una donna residente in un comune bresciano del Garda. La relazione si è intensificata nel tempo e la donna vive con un figlio avuto da un precedente matrimonio e una figlia nata da una seconda relazione.

Proprio questa bambina, all’epoca dei fatti nove anni, sarebbe stata oggetto dell’attenzione dell’amante della madre. La donna ha denunciato la relazione torbida che il suo amante intratteneva contemporaneamente con una minorenne. La tresca è stata scoperta nel 2012 quando la donna è entrata casualmente in possesso del cellulare del suo amante.

Anni dopo, nel 2015, durante il processo per la relazione con la minorenne, l’uomo ha mostrato preoccupazioni riguardo a ulteriori denunce a suo carico, suscitando nuovi sospetti nella madre. È stata la figlia a rivelare alla madre di avere avuto rapporti sessuali non completi con quell’uomo che anni prima andava a trovare la madre nel Bresciano. Queste testimonianze sono state successivamente riferite a psicologi e alla questura.

Grazie alla tenacia dell’avvocato della donna, Luca Maori, il fascicolo è stato trasmesso da Umbria a Brescia. Maori è noto per essere stato il difensore di Raffaele Sollecito nel processo per l’omicidio di Meredith Kercher.

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