Le pupille possono fornire informazioni preziose sulla salute non solo degli occhi, ma anche di altre parti del corpo. Possono aiutarci a capire se il cervello ha subito lesioni acute, traumatiche o meno, in situazioni di emergenza. Oggi, grazie al pupillometro, è possibile analizzare le pupille in modo oggettivo e affidabile, permettendo di predire l’evoluzione delle lesioni. Uno studio pubblicato su Lancet Neurology ha dimostrato che la pupillometria quantitativa può svolgere un ruolo cruciale nel monitoraggio delle lesioni cerebrali acute e nella predizione dell’esito neurologico e della mortalità del paziente.

Le lesioni cerebrali acute possono essere traumatiche o non traumatiche. Le lesioni acute si verificano improvvisamente e senza precedenti. Le cause possono essere diverse, come un trauma cranio-cerebrale per le lesioni traumatiche o un’emorragia cerebrale, un ictus o una malattia come la meningite, l’encefalite o l’idrocefalo acuto per le lesioni non traumatiche. La funzione cerebrale può essere compromessa temporaneamente o permanentemente, a seconda della gravità della lesione.

La reattività delle pupille è importante per valutare la presenza di un’emergenza neurologica. Durante le prime fasi di soccorso, si valuta la capacità di risposta del paziente a semplici comandi e la funzionalità dei riflessi regolati dalle vie profonde del tronco encefalico, come la risposta delle pupille alla luce. Nel caso di un danno cerebrale acuto, il riflesso pupillare può essere compromesso a causa di una lesione espansiva che comprime il tronco encefalico e le strutture deputate alla vigilanza. La dilatazione o la contrazione delle pupille può indicare la presenza di una compressione monolaterale o bilaterale. La pupillometria automatizzata permette di misurare in modo preciso la reattività pupillare, fornendo informazioni immediate sulla presenza di un’emergenza neurologica.

Lo studio ORANGE ha dimostrato che la pupillometria automatizzata può avere anche un valore predittivo. La ricerca ha coinvolto 514 pazienti con lesioni cerebrali traumatiche o emorragie cerebrali in 13 ospedali di otto paesi. Grazie al pupillometro, è stata valutata la reattività pupillare nei primi sette giorni di ricovero e sono stati calcolati gli indici neurologici delle pupille. I risultati hanno mostrato che valori bassi degli indici sono associati a esiti sfavorevoli, mentre valori normali riducono il rischio di esiti sfavorevoli.

L’analisi delle pupille può monitorare l’evoluzione delle lesioni nel tempo, fornendo un allarme precoce di lesioni gravi. Durante lo studio, sono state effettuate numerose misurazioni delle pupille e l’esito a sei mesi è stato valutato su 497 pazienti. L’uso del pupillometro è diffuso negli Stati Uniti e sta cominciando ad essere utilizzato anche in Italia, soprattutto nelle rianimazioni neurologiche. Questo strumento permette di ridurre la valutazione soggettiva manuale delle pupille, fornendo una valutazione più precisa e standardizzata.

Articolo precedenteRomagnese: la prima neve sui monti dell’Oltrepo
Articolo successivoPavia: più caldo in casa per un periodo più lungo

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui