Marisa Cingoli, una figura molto conosciuta a Milano per il suo impegno nel volontariato, è morta qualche giorno fa. Oltre ai numerosi messaggi di cordoglio, sono arrivate anche le parole dei No Vax dopo la notizia della sua scomparsa. Tuttavia, a differenza del caso di Giada, la 14enne di Busnago, che è stata oggetto di oltraggio con scritte nel cimitero in cui è sepolta, nel caso di Cingoli la vergogna è arrivata attraverso i social media. Alcuni account anti-vaccinazione hanno infatti collegato la morte della donna ai vaccini, cercando allo stesso tempo di sfruttare la notorietà del nipote di Cingoli, Enrico Mentana. Per questo motivo, il giornalista si è rivolto direttamente a X, il social network di Elon Musk che ha sostituito Twitter. Nel suo post, Mentana scrive: “Cari amministratori di X, questo vostro iscritto dà a suo modo notizia della morte della signora Cingoli, legandola in modo subdolo alle vaccinazioni che lei ha fatto con fede nella scienza e senso civico (era ultraottantenne al momento della diffusione del Covid). La malcelata soddisfazione di questa persona vile nel momento in cui pensa di colpire contemporaneamente una persona appena scomparsa e il nipote, in nome della rivalsa No Vax, mi induce a chiedervi quale controllo esercitate su questi seminatori di odio anonimi, che non si fermano neanche davanti alla morte, anzi la usano per deridere chi non c’è più e non può replicare, inventando un collegamento tra la morte e l’odiato vaccino. Inoltre, come spesso accade, accanto al nickname (non sia mai che usino il loro vero nome) campeggia una bandiera russa. Senza considerare, nella sua ignoranza fanatica, che il vanto della Russia è stato quello di aver prodotto il primo vaccino, lo Sputnik”.

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