Il boss del locale notturno a luci rosse è stato finalmente arrestato e deportato in Albania. Quest’uomo, cittadino albanese nato nel 1986, aveva infranto numerose volte le leggi italiane, sfruttando le ballerine del suo locale per scopi sessuali e prendendo una percentuale dei loro guadagni. Nonostante fosse stato espulso più volte, aveva trovato modi legali e illegali per tornare in Italia. Ma martedì scorso, il Questore Marco Odorisio ha deciso di accompagnarlo in frontiera e mettere fine al suo regno di terrore.

Questo individuo aveva fatto ingresso irregolare in Italia diverse volte, dichiarandosi turista proveniente dall’Albania. Nel 2018, però, era stato respinto all’aeroporto di Malpensa. Non si era arreso facilmente e aveva inviato una richiesta di permesso di soggiorno per lavoro alla Questura di Alessandria, ma questa era stata dichiarata irricevibile. Nel 2019, aveva chiesto di accedere alla partenza volontaria presso l’Ufficio Immigrazione della Questura di Monza. Tuttavia, era solo un modo per guadagnare tempo, poiché non aveva mai lasciato il paese. Nel 2020, aveva presentato un ricorso contro l’espulsione, che era stato accolto. Ma nello stesso anno era stato arrestato per associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Le ragazze che lavoravano nel suo locale, apparentemente come ballerine, erano in realtà costrette a intrattenere rapporti sessuali con i clienti.

Nel 2021, era stato denunciato per aver attestato falsamente di essere stato assunto da un’azienda nella richiesta del permesso di soggiorno. Nello stesso anno, era stato denunciato perché trovato in possesso di attrezzi per scasso. Nel febbraio 2022, era stato nuovamente colpito da un provvedimento di espulsione. Aveva presentato un altro ricorso, ma il Giudice di Pace di Monza lo aveva respinto. Il 5 novembre, durante un controllo a Sesto San Giovanni, è stato scoperto che l’uomo aveva violato l’espulsione rientrando in Albania. Qui, aveva ottenuto una nuova carta d’identità con un cognome diverso, utilizzando il cognome della moglie, cittadina romena. Tuttavia, grazie alle impronte digitali, è stato dimostrato che i due nomi si riferivano alla stessa persona e che l’uomo era rientrato in Italia nel maggio di quest’anno, violando il divieto di reingresso stabilito per cinque anni dall’ultima espulsione.

Per questo motivo, il cittadino straniero è stato arrestato e deportato in Albania. Finalmente, la giustizia ha prevalso e il boss del locale notturno a luci rosse non potrà più sfruttare le ballerine e infrangere le leggi italiane. Questo episodio sottolinea l’importanza di un’efficace azione delle autorità per contrastare il traffico di esseri umani e lo sfruttamento delle persone. Bisogna continuare a combattere queste forme di criminalità per garantire un ambiente sicuro e giusto per tutti.

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