Il dramma che ha sconvolto la città di Bergamo continua a tenere banco. La donna accusata di aver ucciso i suoi due bambini, Monia Bortolotti, si è avvalsa della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio con il giudice per le indagini preliminari e il pm titolare del caso. Attualmente la donna è ricoverata all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, dove è sorvegliata a vista dopo aver minacciato gesti autolesionistici in carcere. Nonostante la richiesta avanzata dalla difesa, il gip ha respinto la richiesta di arresti domiciliari e Monia Bortolotti rimane nella camera di sicurezza dell’ospedale.

Durante la breve visita del giudice e del pm all’ospedale, la donna si è rifiutata di rispondere alle domande, portando il giudice a lasciare l’ospedale pochi minuti dopo il suo arrivo. La difesa della donna aveva chiesto l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare e gli arresti domiciliari, ma il gip ha ritenuto che sussista il pericolo di reiterazione del reato.

Secondo gli inquirenti, il movente dei due infanticidi sarebbe da ricondurre all’incapacità della madre di gestire la frustrazione causata dal pianto prolungato dei bambini. Non si tratterebbe di una patologia psichica, ma di un sentimento di inadeguatezza nella gestione dei figli, aspetto che era noto a tutta la famiglia.

La vicenda ha scosso profondamente la comunità di Pedrengo e di Bergamo, lasciando tutti increduli di fronte a un gesto così tragico. La città è in lutto e si cerca di capire cosa abbia portato Monia Bortolotti a compiere un gesto così estremo. Le indagini sono ancora in corso e la giustizia farà il suo corso, ma resta il dolore per la perdita di due vite innocenti.

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