Condanna storica per Rete Ferroviaria Italiana: risarcimento di oltre 200.000 euro per la famiglia di Francesco Cairo, operaio deceduto a causa del mesotelioma pleurico, un tumore causato dall’esposizione all’amianto. Il Tribunale di Roma ha ritenuto l’azienda responsabile delle mancate misure protettive per il lavoratore e del mancato controllo del loro effettivo uso. Francesco Cairo ha svolto per 32 anni la mansione di capo tecnico negli stabilimenti di Torino e Milano, esposto a polveri e fibre di asbesto. Nel 2019 arriva la diagnosi che lo condurrà alla morte solo tre anni dopo.

L’INAIL aveva già riconosciuto la malattia professionale e decretato l’accredito della rendita sia alla vittima che alla vedova, oltre alle prestazioni del Fondo vittime amianto. Tuttavia, la decisione del tribunale romano rappresenta una svolta importante, poiché sottolinea la responsabilità di Rete Ferroviaria Italiana nell’omissione delle misure di protezione e nel consentire attività a rischio amianto in ambienti comuni.

Secondo l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e legale della famiglia Cairo, le Ferrovie dello Stato hanno utilizzato l’amianto in modo abnorme nonostante si conoscessero già le sue capacità lesive per la salute umana. Solo dopo numerose condanne hanno avviato un processo di bonifica, ma è necessario risarcire le vittime e i loro familiari e liberare il territorio dalla fibra killer per evitare altri decessi.

Le vittime dell’amianto delle Ferrovie dello Stato o i loro familiari possono rivolgersi all’Osservatorio Nazionale Amianto per cercare di ottenere il riconoscimento dei propri diritti, contattando il numero verde 800.034.294 o visitando il sito https://www.osservatorioamianto.it.

La sentenza rappresenta un importante passo avanti nella tutela delle vittime dell’amianto e nella responsabilizzazione delle aziende che non adottano le adeguate misure di sicurezza. È fondamentale continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di proteggere i lavoratori e l’ambiente dalle pericolose conseguenze dell’amianto. Solo così potremo garantire un futuro più sicuro per tutti.

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