Il calcio bresciano ha vissuto uno dei giorni più bui della sua storia il 20 novembre 1994. Fuori dallo stadio Rigamonti, durante la partita di Serie A tra Brescia e Roma, l’allora vicequestore di Brescia, Giovanni Selmin, fu accoltellato. Furono i tifosi giallorossi a colpirlo, ma Selmin riuscì a sopravvivere dopo essere stato trasportato in ospedale. Uno degli uomini coinvolti in quell’episodio oscuro, oggi 54enne, è finito di nuovo nei guai con la giustizia: si tratta di Massimiliano D’Alessandro, conosciuto come “Er polpetta”, che all’epoca era il capo ultras della Roma.
D’Alessandro è stato arrestato su ordine di custodia cautelare in carcere, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, anche in presenza di minori. Le indagini sono scaturite dalle dichiarazioni della moglie legalmente separata, che ha denunciato le vessazioni psicologiche e fisiche subite durante il matrimonio, estese anche ai due figli minori. Oltre alla condanna di quattro anni per l’accoltellamento del vicequestore Selmin nel 1994, l’uomo ha precedenti penali per furto, rapina, detenzione illegale di armi e spaccio di droga.
Questo episodio triste e doloroso ci ricorda quanto sia importante combattere la violenza negli stadi e fuori da essi. Il calcio dovrebbe essere uno sport che unisce le persone e promuove valori come il rispetto, la lealtà e la solidarietà. Purtroppo, episodi come quello del 1994 mettono in luce il lato oscuro di questo sport, che può essere strumentalizzato da individui violenti e senza scrupoli.
È necessario che le autorità competenti e le istituzioni sportive lavorino insieme per prevenire e contrastare la violenza nel calcio. È fondamentale promuovere la cultura del fair play e educare i tifosi a comportamenti civili e rispettosi. Solo così potremo garantire un ambiente sicuro per tutti gli appassionati di calcio e preservare l’integrità di questo sport.
Speriamo che episodi come quello del 1994 non si ripetano mai più e che il calcio possa tornare ad essere uno strumento di unione e divertimento per tutti coloro che lo amano. Dobbiamo tutti contribuire a costruire un ambiente sano e positivo attorno a questo sport, perché solo così potremo veramente godere di tutto ciò che il calcio ha da offrire.