Un ventenne albanese si è costituito alla casa circondariale di Monza dopo essere stato irreperibile per alcuni giorni. L’uomo è accusato, insieme a un connazionale e tre italiani, di sequestro di persona a scopo di estorsione e rapina in concorso. I militari della Compagnia Carabinieri di Pioltello avevano emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti dei cinque soggetti il 14 agosto, nei territori di Cassano d’Adda e Canonica d’Adda.

Tutto ha avuto inizio con la denuncia di un minorenne alla Stazione dei carabinieri di Vaprio d’Adda. Il ragazzo ha raccontato di essere stato minacciato e rapinato di una felpa e del suo denaro da parte dei cinque soggetti, due giorni prima, presso un locale di Cassano d’Adda. Successivamente, il minore è stato nuovamente rapinato mentre si trovava in una pizzeria di Vaprio d’Adda, sotto minaccia di un cric. È stato condotto in periferia di Cassano d’Adda, dove gli è stato intimato di pagare mille euro. Successivamente, è stato rilasciato a Canonica d’Adda e ha fatto ritorno a Vaprio d’Adda a piedi.

I carabinieri hanno avviato un’indagine e, grazie a testimoni e filmati dei sistemi di videosorveglianza, hanno identificato i presunti responsabili. I tre italiani sono stati tradotti presso la casa circondariale “San Vittore” di Milano, mentre uno degli albanesi è stato localizzato a Monza. Il secondo albanese, nel frattempo, si è rifugiato nel suo paese d’origine per sfuggire alla misura cautelare, ma è stato rintracciato a Tirana grazie alla collaborazione della polizia albanese ed è attualmente detenuto in attesa di estradizione in Italia.

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