Il caso Wte: Flash mob davanti al Tribunale di Brescia
Questa mattina si è tenuto un flash mob alle 8:45 davanti al Tribunale di Brescia. L’iniziativa è stata promossa dalle associazioni ambientaliste e dai cittadini che per 20 anni hanno dovuto convivere con i disagi causati dalla Wte. Il presidio è stato organizzato in occasione dell’udienza del processo a carico dei responsabili dell’azienda, accusati di aver smaltito fanghi tossici su terreni agricoli nel Nord Italia.
Al sit-in non sono stati invitati esponenti politici, poiché, secondo Imma Lascialfari di Ambiente Futuro Lombardia, i politici hanno lasciato soli i cittadini in questa vicenda. Si spera che il Governo si costituisca parte civile nel processo per assumersi le proprie responsabilità.
La speranza è che il processo non slitti. A giugno, il giudice per le udienze preliminari aveva rinviato la seduta constatando che il ministero dell’Ambiente non era mai stato convocato, nonostante sia parte offesa nei reati ambientali. Il nuovo giudice incaricato del processo è Cesare Bonamartini. Se il processo dovesse slittare nuovamente, si rischia la prescrizione, visto che sono già passati 5 anni.
Nell’interrogazione presentata da Piernicola Pedicini, parlamentare europeo di Verdi-Alleanza Libera Europa, si chiede alla Commissione Ue di promuovere azioni per identificare i siti contaminati e garantire la bonifica. È importante circoscrivere le aree che hanno subìto il danno per evitare la diffusione di sostanze tossiche che potrebbero rappresentare un pericolo per la salute pubblica.
Massimo Mastruzzo, del Direttivo nazionale Met, osserva che sulla vicenda è calato un assordante silenzio. I cittadini hanno il diritto di essere informati su cosa è stato coltivato su quei terreni e quali prodotti provenienti da terreni avvelenati potrebbero essere stati messi in vendita.
In aula, durante il processo, si discuterà anche sull’utilizzo delle intercettazioni. La difesa ha chiesto che non vengano utilizzate, ma molte conversazioni intercettate contengono aspetti chiave della vicenda. È importante che venga fatta chiarezza su questa situazione e che vengano assunte le responsabilità necessarie per tutelare l’ambiente e la salute pubblica.