Il pubblico ministero ha richiesto sei condanne e un’assoluzione per gli imputati del caso Bames di Vimercate. Durante l’udienza del 15 novembre presso il tribunale di Monza, l’accusa ha proposto nove anni e dieci mesi di reclusione per Vittorio Romano Bartolini, ritenuto il principale responsabile della bancarotta fraudolenta dell’azienda fallita dieci anni fa. Otto anni sono stati richiesti per Giuseppe Bartolini e Luca Luigi Bertazzini, sette anni per Riccardo Toscano, Angelo Sandro Interdonato e Salvatore Giugni, mentre Oozi Cats, ex CEO di Telit, è stato chiesto l’assoluzione. Il pubblico ministero ha sottolineato la dissipazione e la distrazione di fondi da parte della dirigenza guidata da Vittorio Romano Bartolini.
Durante l’intervento dei legali delle parti civili, sono state esposte le sofferenze e il dramma vissuto dagli ex dipendenti, sottolineando l’incresciosa situazione creata dal fallimento nelle centinaia di famiglie coinvolte. Sono state riconfermate le richieste di risarcimento per i danni morali subiti. Gigi Redaelli, ex segretario Fim Cisl di Monza, ha fatto sapere che gli ex dipendenti sono soddisfatti delle richieste di condanna avanzate dal pubblico ministero, che almeno in parte risarciscono le ingiustizie subite. L’udienza è stata rinviata al prossimo 29 novembre alle 9:30 presso l’aula del Tribunale di Monza, dove interverranno i legali della parte civile per la Curatela fallimentare di Bames e un legale della difesa di uno degli imputati.
È stata confermata anche l’udienza del 14 dicembre, durante la quale interverranno altri legali degli imputati, e un’altra udienza è stata fissata per il 22 febbraio 2024, durante la quale si concluderanno le fasi processuali e verrà emessa la sentenza. Gli ex dipendenti attendono con ansia la conclusione di questo lungo processo e la sentenza che verrà emessa a febbraio 2024 nei confronti degli imputati. Inoltre, si attende anche l’udienza presso la Corte di Appello di Milano del 17 novembre per gli altri due imputati, Massimo e Selene Bartolini, già condannati in primo grado.