Il processo per violenza domestica nei confronti di una donna e del figlio minore è iniziato ieri a Mariano Comense. L’accusato, un uomo di 48 anni, è un guardia giurata residente nella zona. L’udienza è stata rinviata al prossimo mese di maggio, quando verranno ascoltati i testimoni della pubblica accusa e della parte civile, oltre alla testimonianza dell’imputato. L’uomo è difeso dagli avvocati Ivana Anomali e Silvia Mauri. Attualmente si trova agli arresti domiciliari, dopo che gli era stata imposta una custodia cautelare in carcere. L’episodio più grave, contestato dal pubblico ministero, è avvenuto il 26 marzo di quest’anno, quando l’accusato avrebbe spinto la vittima dentro la vasca da bagno e minacciato con una pistola puntata alla testa. L’azione violenta è stata interrotta grazie alle urla del figlio minore della coppia. Al momento dell’esecuzione della misura cautelare, i carabinieri hanno ritirato l’arma utilizzata dall’accusato per il suo lavoro. La vicenda è iniziata quando la donna, di quarant’anni, si è presentata ai carabinieri per denunciare le percosse e le minacce subite da quando viveva con l’uomo, cinque anni prima. I maltrattamenti avvenivano spesso anche di fronte al figlio minore, un aggravante che è stato contestato all’accusato. Durante il processo, l’imputato avrà l’opportunità di fornire la sua versione dei fatti.