Il caso dell’omicidio di Cristian Sebastiano continua a tenere banco nel tribunale di Monza, con l’avvocato Stefano Gerunda che si appresta a dare battaglia per ottenere l’assoluzione di Giovanni Gambino, condannato a 30 anni di reclusione per concorso morale in omicidio volontario e rapina.

Secondo la sentenza della Corte di Assise di Monza, Gambino sarebbe stato il mandante e l’istigatore dell’omicidio commesso dai due giovani assassini, ma non vi sono prove certe che lo stesso abbia effettivamente telefonato alla vittima per organizzare l’incontro fatale. Pertanto, l’accusa di concorso materiale nell’omicidio è caduta.

L’avvocato difensore ha presentato ricorso in appello sostenendo che il movente dell’omicidio ruota attorno al 14enne, che da tempo manifestava l’intenzione di uccidere Sebastiano per motivi legati al consumo di droga. Inoltre, viene evidenziata l’amicizia tra Gambino e la vittima, che renderebbe poco plausibile il suo coinvolgimento nell’omicidio.

Giovanni Gambino si dichiara innocente e attualmente è detenuto nel carcere di Monza per questa vicenda. La difesa spera di ribaltare la sentenza nella prossima udienza davanti alla Corte di Assise di Appello di Milano, dimostrando l’estraneità del suo assistito all’omicidio di Cristian Sebastiano.

Si tratta di un caso complesso e delicato, che ha destato grande interesse nell’opinione pubblica. Sarà ora compito dei giudici valutare attentamente le prove e le testimonianze presentate dalle parti coinvolte, al fine di giungere a una sentenza definitiva che faccia luce sulla verità dei fatti.

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