Un uomo di 36 anni residente a Brianza è stato condannato dal tribunale di Monza a due anni di reclusione con l’accusa di stalking. L’uomo si era presentato più volte negli uffici dei servizi sociali di Carate Brianza urlando, minacciando e sbattendo i pugni sul tavolo. In una occasione aveva addirittura mostrato un coltello da cucina contro cinque assistenti sociali, tutte donne. Secondo l’imputato, le assistenti sociali erano “colpevoli” di avergli “portato via” i figli minori.

Questo individuo aveva già precedenti per reati contro la persona, anche in ambito familiare. A causa di un’indagine per maltrattamenti in famiglia, il tribunale dei minori aveva disposto che venisse allontanato dalla compagna e dai quattro figli minori. Tuttavia, l’uomo aveva iniziato a comportarsi in modo violento ed intimidatorio con le assistenti sociali del comune di Brianza, pretendendo di avere colloqui non programmati e di far valere le sue ragioni con la forza. Questo aveva portato le impiegate a farsi accompagnare all’uscita dal lavoro e a vivere nell’angoscia di trovarselo di fronte in ufficio, tanto che spesso dovevano chiedere l’intervento dei carabinieri.

Tre delle cinque vittime si sono costituite parte civile e hanno ottenuto un risarcimento di 3mila euro ciascuna. L’imputato è stato difeso dall’avvocato Jessica Sala e la sentenza è stata emessa dopo un processo con rito abbreviato. Lo scorso dicembre, era stato raggiunto da una misura di divieto di avvicinamento alle vittime, ma questo non aveva fermato il suo comportamento aggressivo e minaccioso. Ora, finalmente, il tribunale ha emesso una condanna che speriamo serva a tutelare le assistenti sociali e a far capire a questo individuo che il suo comportamento non è accettabile.

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