Arrestato padre violento che maltrattava moglie e figli

Un uomo di 50 anni è stato arrestato ieri pomeriggio (21 novembre) dalla Polizia Locale Nerviano Pogliano, grazie alle segnalazioni della scuola frequentata dai figli. Le indagini sono state avviate dopo una serie di segnalazioni sospette raccolte a scuola. L’uomo è stato fermato in tempo prima che i comportamenti violenti potessero diventare ancora più aggressivi. Al momento dell’arresto, l’uomo ha ringraziato gli agenti per averlo fermato, ammettendo che qualcosa gli era sfuggito di mano.

Dalle indagini è emerso che l’uomo violentava fisicamente e psicologicamente moglie e figli. Quando si arrabbiava, prendeva a calci, pugni e insultava i propri figli e in alcuni casi malmenava anche la moglie. In casa c’era un clima di angoscia e le vittime non erano libere di prendere decisioni autonomamente, dovevano fare esattamente ciò che lui diceva.

Le indagini sono state condotte in segreto per non destare sospetti nell’uomo. Sono stati attivati servizi di pattugliamento dinamico vicino alla casa della famiglia e sono state monitorate le presenze dei figli a scuola e della moglie sul posto di lavoro. Per anni la moglie ha giustificato e minimizzato le condotte dell’uomo, cercando di nasconderle e non denunciarle. Anche in altre occasioni in cui i figli avevano chiesto l’intervento delle forze dell’ordine durante litigi violenti, la moglie aveva dichiarato che si trattava di una lite familiare banale.

Una volta accertato il reato, è stata attivata la procedura prevista dal codice rosso e si è instaurato un contatto stretto con il Pm titolare delle indagini. Sono state raccolte informazioni dalle persone offese e da altre persone coinvolte. L’autorità giudiziaria ha emesso un provvedimento restrittivo in pochi giorni.

Il Tribunale di Milano ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo per maltrattamenti in famiglia e lesioni. Gli è stata contestata anche l’aggravante di aver commesso i reati in presenza di minori.

Durante l’esecuzione della misura, l’uomo si è mostrato gentile e remissivo, poiché la sua violenza era diretta solo verso donne e soggetti deboli. Anche a scuola aveva atteggiamenti arroganti e aggressivi nei confronti delle insegnanti donne e della preside. La moglie non poteva parlare con le insegnanti perché l’uomo non le dava la possibilità, addirittura si sedeva davanti a lei mostrandole la schiena.

Il Comandante Stefano Palmeri ha rivolto un appello alle donne vittime di violenza, incoraggiandole a denunciare e non avere paura. Ha sottolineato l’importanza di non rinunciare alla libertà di autodeterminazione e di non accettare violenze nella speranza che qualcosa possa cambiare. Ha anche invitato a denunciare per il bene dei figli. Alla conclusione degli atti, l’uomo è stato portato in carcere a San Vittore a Milano.

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