Il problema dei ciclisti e dei monopattini a Bergamo e provincia è stato sollevato da un lettore che ha sottolineato la differenza di trattamento tra chi guida questi mezzi e gli automobilisti. Secondo l’autore, i conducenti di biciclette e monopattini godono di una certa libertà nel trasgredire le regole senza essere sanzionati, a differenza degli automobilisti che vengono attentamente controllati e multati dalle forze dell’ordine.
Il lettore evidenzia i problemi causati dal traffico, dovuti alle decisioni inconsistenti del comune di Bergamo, della Provincia e degli altri comuni del territorio, in particolare dell’hinterland. I lavori stradali, la creazione di zone a traffico limitato, la rimozione di parcheggi e la costruzione di piste ciclabili inutilizzate dai ciclisti hanno bloccato completamente la circolazione dei veicoli.
Oltre a ciò, si aggiungono i problemi causati da ciclisti e monopattini che non rispettano il Codice della strada, il buon senso e non mostrano educazione verso gli altri utenti. Inoltre, chi fa notare i loro cattivi comportamenti o la non conformità dei loro veicoli viene regolarmente insultato. L’autore si chiede perché nessun agente delle forze dell’ordine a Bergamo controlli i veicoli o il comportamento dei ciclisti.
L’autore riporta un episodio accaduto a San Colombano al Lambro, nel Lodigiano, in cui trenta ciclisti sono stati multati per aver passato col rosso. Questo fatto dimostra che fuori dalla provincia di Bergamo i comportamenti scorretti dei ciclisti vengono sanzionati.
La domanda che l’autore pone è perché a Bergamo si permette a queste categorie di trasgredire le regole, mentre si vessano gli automobilisti. Queste considerazioni sollevano il problema di una possibile disparità di trattamento tra i conducenti di diversi mezzi di trasporto e la mancanza di controllo sul rispetto delle regole da parte dei ciclisti e dei monopattini.