Caro direttore,

Le scrivo per esprimere la mia frustrazione riguardo alla lunga attesa per riavere il mio appartamento. Viviamo in un’era tecnologica in cui possiamo comunicare con il mondo intero con un semplice clic, eppure mi trovo costretta a dovermi confrontare con un avvocato, un mediatore, un giudice, un ufficiale giudiziario e tempi di attesa assurdamente lunghi. Ci vogliono ben 3 mesi dall’udienza del giudice alla convalida dello sfratto. E cosa dire dell’ufficiale giudiziario in vacanza, che blocca tutte le pratiche fino al suo ritorno?

Andiamo per ordine con alcune date significative. Tutto ha inizio il 1 ottobre 2021, quando l’avvocato si prende in carico il mio caso per riappropriarmi del mio immobile. L’iter burocratico si attiva, ma molto lentamente. Il 18 novembre 2021, presso il tribunale di Busto Arsizio, si tiene l’udienza per la convalida dello sfratto per morosità. Sono 14 canoni di locazione che non mi vengono pagati.

Dopo la sentenza, lascio passare del tempo per permettere all’inquilino di trovare un altro alloggio, ma senza successo. Ora non ha più alcun titolo per occupare il mio appartamento e, d’accordo con il mio avvocato, procedo nuovamente riattivando l’iter burocratico per il rilascio dell’appartamento.

A novembre 2022, di fronte all’organismo di conciliazione forense, tappa obbligatoria per potersi accordare con l’inquilino, quest’ultimo non si presenta. E così tutto viene rimandato al 9 gennaio, ma il risultato è identico. Il 29 marzo, di fronte a un giudice di Busto Arsizio, viene disposta la restituzione immediata dell’immobile, ma per l’ordinanza ci vuole del tempo, non giorni o settimane, ma più di un mese. Arriviamo così al 2 maggio 2023.

Il 9 agosto, dopo altri 3 mesi, viene emessa l’ordinanza di rilascio entro 10 giorni, ma nulla da fare. Il 6 novembre, l’ufficiale giudiziario si reca all’indirizzo dell’immobile per richiedere il rilascio, e arrivo ad oggi, venerdì 17 novembre, perché sto aspettando la data del prossimo accesso, già comunicata all’affittuario ma ancora in attesa del verbale da parte dell’avvocato.

Oltre al consistente danno economico per il mancato canone di affitto e l’impossibilità di avere a disposizione il mio appartamento per un legittimo uso famigliare, mi chiedo perché debba essere io a dovermi occupare di una famiglia che non paga l’affitto da tre anni. Perché lo Stato non si preoccupa di dare assistenza a questa famiglia che ha bisogno di un alloggio per poter lasciare il mio che occupa abusivamente?

Inoltre, vorrei comprendere perché i tempi dopo una sentenza definitiva di sfratto sono così lunghi.

Ringrazio per la possibilità che mi è stata data di condividere questo grande disagio nei confronti delle istituzioni che, probabilmente, non si rendono conto degli infiniti tempi di attesa che una famiglia deve affrontare dopo una sentenza definitiva di sfratto.

Cordiali saluti,

Paola

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