I familiari di Pierantonio Secondi, vittima di un omicidio annunciato, intendono chiedere un indennizzo allo Stato. La condanna del colpevole, il romeno Dorel Grec, a 24 anni di carcere è stata confermata dalla Corte d’Assise d’Appello, insieme al risarcimento di 600mila euro da dividere tra i familiari della vittima. Tuttavia, Grec non ha mai versato questa somma. Pertanto, i parenti di Secondi vogliono accedere ai fondi erogati dallo Stato per sostenere le vittime di reati violenti quando il colpevole non risarcisce. L’avvocato delle parti civili, Raffaella Marmo, sottolinea l’importanza di applicare le leggi e gli strumenti disponibili per prevenire tali crimini. La mancanza di un intervento efficace e tempestivo per la prevenzione è stata evidente in questo caso e in altri simili.

La memoria torna all’ultima telefonata drammatica con Pierantonio Secondi, all’insoddisfazione per un aggravamento delle misure cautelari nei confronti di Grec che si limitavano ad ampliare il divieto di avvicinamento alla sorella e a un amico dell’anziano. Poco dopo, il 6 dicembre 2021, il romeno ha fatto irruzione nell’appartamento di Secondi e lo ha ucciso con due coltellate al collo.

Grec, arrestato dai carabinieri, non accettava la fine della relazione con l’anziano. Già il 21 luglio 2021, Secondi aveva presentato una richiesta di ammonimento all’Ufficio Stalking della Questura, esprimendo il timore per la sua incolumità. Da allora, la situazione è peggiorata, nonostante il divieto di avvicinamento disposto dal giudice e violato più volte da Grec. Le richieste ripetute delle forze dell’ordine e dell’avvocato Marmo per ottenere misure più restrittive dalla Procura sono state solo parzialmente accolte. Pertanto, è in corso un ricorso presso la Procura generale presso la Corte di Cassazione per valutare eventuali illeciti disciplinari da parte dei magistrati che si sono occupati del caso. Dopo l’omicidio, è iniziato un doloroso processo giudiziario. La Procura e la Procura generale non hanno impugnato la sentenza di primo grado, rendendo impossibile un aumento della pena. La Corte d’Assise d’Appello ha confermato il verdetto, riconoscendo tutte le aggravanti. Grec, detenuto a Opera, non ha mostrato alcun segno di pentimento. Dopo aver confessato il crimine, si è chiuso nel silenzio.

I familiari di Pierantonio Secondi desiderano ottenere giustizia e un indennizzo adeguato per il grave danno subito. La richiesta di accedere ai fondi statali è un gesto simbolico, ma anche un modo per sostenere i parenti delle vittime di reati violenti quando il colpevole non risarcisce. È fondamentale che le leggi e gli strumenti a disposizione vengano applicati in modo efficace e tempestivo per prevenire tragedie come quella che ha colpito Pierantonio Secondi.

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