La nuova campagna contro il bracconaggio in provincia di Brescia ha portato alla luce numerosi casi di trappole illegali, reti e richiami vivi di origine illecita. Questo fenomeno rappresenta un’ombra nel campo venatorio bresciano, ma non solo.

L’operazione “Pettirosso” condotta dai carabinieri forestali ha portato alla denuncia di 123 persone in poche settimane di attività, nonostante il maltempo che ha limitato le operazioni. I militari hanno individuato bracconieri che utilizzavano reti e trappole, trafficanti di avifauna che falsificavano gli anellini di riconoscimento dei richiami vivi, possessori di armi illegali e cacciatori che utilizzavano richiami elettroacustici e richiami vivi di provenienza illecita, oltre all’abbattimento di specie protette.

Tra i denunciati figura anche il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Carlo Bravo, accusato di falsificazione di sigilli per aver utilizzato anellini manipolati sui suoi tordi.

Il commercio illegale di avifauna e l’utilizzo di sigilli destinati agli uccelli di allevamento sono fenomeni investigati da quattro procure italiane, ma non ci sono segnali di indagini da parte di Brescia. Tuttavia, le indagini dimostrano che il territorio bresciano è un punto di arrivo e distribuzione di questo business illegale.

Durante le operazioni, sono stati individuati trafficanti con reti e richiami elettroacustici, un capannista con uccelli appena catturati e anellini falsificati, un padre e un figlio che distribuivano esemplari protetti e un uccellatore che utilizzava lucherini, fringuelli e frosoni come richiami.

Nel campo del trappolaggio, sono stati individuati proprietari di tese di sep in diverse zone, come Pertica Bassa, Barghe, Capovalle e Sulzano. I carabinieri forestali hanno anche arrestato il gestore di una delle grandi tese di sep a Bovegno, un’area sorvegliata da sentinelle durante le operazioni di cattura.

Durante l’operazione, sono riemersi anche i crudelissimi archetti, trappole utilizzate da uccellatori a Tavernole, Brozzo di Marcheno, Gardone e Pezzaze. Inoltre, è stata arrestata una persona coinvolta anche nel traffico di stupefacenti, con 22 richiami vivi con anellini falsificati e una scorta di hashish e canapa indiana.

In totale, sono stati sequestrati 3.564 uccelli (1.443 vivi), 75 fucili, 4.055 munizioni da caccia e 1.338 trappole, reti e fonofil. Questi numeri evidenziano l’entità del fenomeno del bracconaggio nella provincia di Brescia e l’importanza di continuare a combatterlo.

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