La scoperta di un’antica casa da massaro a Carpaneta, vicino a Dosimo, è avvenuta durante la rimozione di uno strato di intonaco sulla facciata di un cascinale. La famiglia Maestri, proprietaria dell’immobile, ha deciso di restaurarlo invece di demolirlo, permettendo così di recuperare una parte significativa della storia del territorio. L’edificio, risalente al 1723, era l’unica struttura presente nella zona sud-est dell’abitato secondo le mappe del Catasto Teresiano. Inizialmente di dimensioni molto ridotte, l’edificio venne successivamente utilizzato come porcilaia. L’edificio si trovava all’incrocio di un cardo e un decumano di epoca romana, indicando un possibile sviluppo di un insediamento romano. La casa era situata vicino all’antica roggia Palosca, una fonte di acqua corrente utile per vari scopi. Nel XVI secolo, il podere apparteneva a un canonico della Cattedrale di Cremona, che istituì un lascito per creare un’Opera Pia gestita dal Capitolo del Duomo di Cremona. La proprietà fu gestita dall’organismo ecclesiastico fino alla fine dell’Ottocento. La casa faceva parte del nucleo abitativo di Carpaneda, che successivamente si unì a Dosimo per formare il comune di Carpaneda con Dosimo autonomo fino al 1928. Nel 1740, la cascina ospitava cinque famiglie di lavoratori agricoli. Questa scoperta archeologica offre un’importante testimonianza del passato del territorio e della sua evoluzione nel corso dei secoli.