Il cimitero degli animali di Rovato, un progetto che sembrava promettente, è stato bocciato da Ats e Arpa. Queste due agenzie hanno stabilito che non è possibile permettere la sepoltura degli animali accanto a terreni contaminati da veleni industriali. Non importa quanto sia importante per noi poter riposare in eterno vicino ai nostri amici a quattro zampe, la salute dei cittadini viene prima di tutto.
È interessante notare come Brescia sia molto indulgente quando si tratta di nascondere la polvere sotto il tappeto in altre situazioni. Cantieri di grandi opere vengono portati avanti, nonostante la presenza di terreni contaminati, e si autorizza persino il consumo di prodotti agricoli coltivati su campi inquinati. Ma forse c’è una logica dietro tutto questo: accelerare il processo di decomposizione degli animali per proteggere meglio la salute dei cittadini. Ovviamente, parliamo della loro salute dopo la morte.
È triste pensare che non si possa trovare un compromesso per consentire la creazione di un cimitero per animali in una zona sicura e adeguata. Al di là delle linee guida europee che permettono la sepoltura degli animali anche nei centri urbani, sembra che Ats e Arpa abbiano deciso che questa pratica non sia accettabile a Rovato.
Sarebbe interessante capire le motivazioni dietro questa decisione. Forse si tratta di una questione di risorse economiche o di pressioni politiche. In ogni caso, è importante che venga trovata una soluzione che soddisfi le esigenze dei cittadini che desiderano dare un’adeguata sepoltura ai loro amati animali domestici.
La convivenza con terreni contaminati da veleni industriali può essere possibile, ma la sepoltura accanto a questi terreni è considerata inammissibile. Sembra che la priorità sia proteggere i cittadini, anche dopo la morte. Possiamo solo sperare che si trovi una soluzione che rispetti sia la salute dei cittadini che il desiderio di dare un degno addio ai nostri amici animali.
