Scontro generazionale in via Balestrieri. Gli studenti dei licei Copernico e Leonardo scendono in strada con le proprie biciclette e si rendono protagonisti di un flash mob per proteggere la corsia ciclabile, minacciata dal parcheggio selvaggio delle macchine dei genitori. Con il passare del tempo sono sempre di più i ragazzi che vanno a scuola con mezzi green: 200 le bici che quando la stagione lo consente occupano i piazzali dei due istituti e la netta maggioranza degli alunni viaggia con i mezzi pubblici. Quindi gli automobilisti «sono una piccola minoranza che però infastidisce tutti» precisa Paolo Vitale, mobility manager del liceo Copernico.

Maturata una consapevolezza comune, insieme alle associazioni, Fridays For Future, Fiab (Federazione Italiana Amici della Bici) e Critical Mass, i liceali in mattinata si mettono sul bordo della pista ciclabile e tentano di sensibilizzare gli automobilisti al rispetto del codice della strada. Modificare le cattive abitudini dei genitori al volante non è semplice e, non appena uno dei venti manifestanti si distrae un attimo, si ritrova una vettura pronta a parcheggiare sulla ciclabile. «Bisogna sollecitare le autorità a intervenire. Per ora non è successo niente» spiega Andrea Panetta, rappresentante del Copernico.

Il flash mob è stato organizzato il sabato perché è la giornata in cui il problema si presenta maggiormente, visto che «tutte le classi escono alla stessa ora: alle 12 e alle 13» analizza lo studente. La selva di genitori alla guida però pare troppo convinta per essere sconfitta con un evento estemporaneo. «Vogliamo reiterare questa iniziativa nelle prossime settimane, io non amo saltare due ore di scuola però è un’azione sociale necessaria» spiega Panetta. Non solo denunce, ma anche proposte ambiziose: «Ci piacerebbe che questa via diventasse ad uso esclusivo di biciclette, ambulanze e autobus» commenta il rappresentante d’istituto. Invece il docente di biologia, Vitale, avanza una soluzione concreta: «Sarebbero sufficienti dei paletti per evitare che questo tratto di ciclabile si trasformi in un parcheggio».

Il tam-tam attira anche due pattuglie della Polizia Locale e gli agenti colgono l’occasione per infliggere qualche multa alle auto in sosta. La presenza delle forze dell’ordine è necessaria per assorbire l’unico istante di tensione, quando il conducente di una jeep, dopo un rapido botta e risposta con un manifestante, sfrutta un pertugio tra la barriera delle bici e compie un gesto di sfregio verso presenti: parcheggia in modo plateale sul marciapiede. I toni si alzano e l’intervento della polizia riporta il sereno tra il fronte degli ambientalisti: «Tranquilli, anche se non lasciamo il verbale sul parabrezza, abbiamo già inoltrato la contravvenzione» evidenziano le forze dell’ordine.

Tutto si conclude nel modo migliore, le auto prepotenti desistono: «Finalmente, che soddisfazione» lo sfogo liberatorio di uno studente mentre sfreccia in bicicletta sulla corsia riservata.

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