La sinistra italiana e l’attrazione verso l’estremismo

Passano i secoli e i progressisti italiani rimangono ancorati al principio di non avere nemici a sinistra, un teorema leninista che dimostra quanto il partito, nonostante i cambiamenti di acronimi, sia ancora comunista. L’attualità ci offre continui esempi dell’attrazione fatale tra la sinistra italiana e l’estremismo, senza bisogno di ricordare il terrorismo delle Brigate Rosse. Basta pensare alla processione in carcere di Alfredo Cospito, anarchico responsabile delle richieste di Cosa Nostra per l’abolizione del regime carcerario duro, o alla delegazione parlamentare che ha omaggiato i dodici eco-teppisti arrestati per il blocco dell’autostrada Roma-Civitavecchia. Queste azioni dimostrano una legittimazione del reato di blocco stradale e dei crimini contro l’ordine pubblico, oltre a testimoniare una vicinanza alla delinquenza ambientalista.

Nella sinistra, l’ideologia si unisce all’opportunismo e al cinismo, facendo sì che la legalità passi in secondo piano. In nome dei risultati da raggiungere, sembra lecito infrangere la legge, come dimostra la pratica degli uteri in affitto e il riconoscimento dei genitori non naturali da parte di molti sindaci di sinistra, in violazione delle norme italiane. Il mondo progressista sembra convinto di avere l’esclusiva nella battaglia per il rispetto dell’ambiente e crede senza fondamento che chiunque lotti contro l’inquinamento debba votare a sinistra. Questo impedisce al PD e agli altri partiti di condannare e prendere le distanze dalle follie verdi, sia quando si traducono in provvedimenti suicidi dell’Unione Europea come il divieto delle auto a combustione, sia quando si manifestano in atti criminali.

Recentemente, alcuni eco-teppisti hanno danneggiato la Basilica di San Marco a Venezia e il monumento equestre di Vittorio Emanuele II a Milano. Nessuno a sinistra si è alzato per condannare questi atti. Anche il sindaco Sala non ha ritenuto opportuno costituirsi parte civile, lasciando il Comune indifeso di fronte ai vandali. Questi sono esempi recenti di come la sinistra sia complice, per calcolo e per fede, dei criminali ambientalisti.

Vorremmo dare un consiglio non richiesto ai compagni di sinistra. I fanatici delinquenti che bloccano le strade e danneggiano le opere d’arte non simpatizzano per il PD. Non fanno differenza tra destra e sinistra, per loro tutti sono colpevoli del disastro del pianeta. E su questo punto è difficile dargli torto, perché la sinistra non può assolversi dalle responsabilità dell’inquinamento solo facendo le domeniche a piedi o tassando le auto che entrano in centro. E i dati dimostrano che queste azioni non sono sufficienti per avere un’aria migliore.

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