La Polizia di Stato ha eseguito un decreto di sequestro di beni nei confronti di un imprenditore nel settore del trasporto su gomma, di origini siciliane, che opera nel tessuto economico emiliano. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Bologna su proposta del questore Ivo Morelli, ed è stato eseguito dalla Divisione Anticrimine della Questura di Piacenza con il supporto del Servizio Centrale Anticrimine.
Il sequestro ha riguardato beni, assetti societari e rapporti finanziari per un valore complessivamente stimato di circa 12 milioni di euro, riconducibili all’imprenditore. Secondo le accuse formulate dagli inquirenti, l’imprenditore era coinvolto in reati tributari, fallimentari, falsificazione di mezzi di pagamento, immigrazione e prostituzione. Era già stato condannato per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e si era sottratto all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Il Tribunale di Bologna ha disposto il sequestro della totalità delle quote e dell’intero compendio aziendale di 14 società, di 32 immobili, di 110 automezzi e di numerosi rapporti finanziari, per un valore complessivamente stimato di circa 12 milioni di euro.
L’inchiesta ha permesso di scoprire un sistema finalizzato a favorire l’ingresso illegale e lo sfruttamento di cittadini stranieri sul territorio nazionale. Gli stranieri venivano dotati di documenti falsi e certificati di abilitazione professionale per essere impiegati come autotrasportatori nelle aziende dell’imprenditore, in precarie condizioni igienico-sanitarie.
A causa delle restrizioni all’ingresso sul territorio nazionale dovute alla pandemia da Covid-19, l’imprenditore ha esteso le sue attività illecite anche in altri paesi dell’Unione Europea, reclutando cittadini moldavi e turchi.
I lavoratori fornivano le loro prestazioni in condizioni degradanti, sottoposti a turni di lavoro massacranti e senza adeguato riposo. Inoltre, venivano offerti alloggi pessimi, in baracche o container, o addirittura all’interno degli stessi mezzi pesanti, dietro pagamento di una somma di denaro.
Le indagini hanno evidenziato la pericolosità sociale dell’imprenditore e hanno svelato l’impero societario ed economico da lui creato nel corso degli anni, attraverso una pluralità di operazioni societarie volte a nascondere la sua responsabilità.
In conclusione, l’operazione condotta dalla Polizia di Stato ha permesso di contrastare l’immigrazione clandestina e lo sfruttamento del lavoro nero, mettendo fine alle attività illecite dell’imprenditore nel settore del trasporto su gomma.