Sono passati 110 anni dal ritrovamento della Gioconda, il celebre dipinto di Leonardo da Vinci. Questo avvenimento è avvenuto due anni dopo il famoso furto perpetrato da Vincenzo Peruggia, un decoratore originario della Val Veddasca e della Val Dumentina, trasferitosi in Francia in cerca di lavoro. Peruggia, che era affascinato dall’arte e amava visitare i musei, trovò lavoro al Louvre a Parigi.

Con la sua bassa statura e il fisico esile, Peruggia compì il colpo del secolo il 20 agosto 1911, rubando la Gioconda senza destare sospetti. Il quadro venne ritrovato solo due anni dopo, il 12 dicembre 1913, quando Peruggia tentò di venderlo ad un antiquario fiorentino. Tuttavia, rimane ancora un mistero dove sia stato nascosto per quei due anni.

Secondo la testimonianza di Graziano Ballinari, esposta al micro museo di Cadero, il dipinto era nascosto a Cadero, nell’osteria dei fratelli Lancellotti, amici di Peruggia e suoi complici nel furto. Vincenzo Peruggia fu condannato a un anno e quindici mesi di carcere, ma la pena fu successivamente ridotta a sette mesi e otto giorni, a causa della pressione dell’opinione pubblica che vedeva nel gesto un atto di riscatto patriottico.

Nonostante il tempo trascorso, questa storia del celebre furto continua ad alimentare leggende. Alcuni sostengono con convinzione che la Gioconda non sia mai tornata al Louvre e che ai francesi sia stata consegnata una copia del quadro, mentre l’originale potrebbe ancora trovarsi oggi in qualche angolo sperduto della Val Dumentina. Indipendentemente dalla verità, il nome di Vincenzo Peruggia è rimasto celebre per sempre.

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