Garzeno Conosceva il nome e capiva il dialetto dell’anziana a cui ha chiesto soldi. L’intervento del genero
«Ciao nonna. Sono Nicholas. Ho la febbre a 40 e l’ossigeno. Potrebbe trattarsi di Covid. Mi servono contanti per un farmaco. Aiutami». Tra le tante truffe odiose di cui sono zeppe le cronache quella fortunatamente non riuscita a Catasco risulta essere in cima alla graduatoria. Tentativo che ha avuto quale ignara vittima una pensionata di 83 anni, che alla fine si è insospettita per il tono della voce del (finto) nipote e per quella richiesta così singolare. L’arrivo del genero ha poi risolto la questione, con annessa richiesta al “112” di intervento diretto. Vicenda su cui ora si spera che i carabinieri della Compagnia di Menaggio possano fare piena luce. È lo stesso genero, Mario Montini, assessore comunale, a raccontare contrariato l’accaduto.
«Quando sono arrivato a casa di mia suocera, l’ho trovata molto spaventata. Mi ha raccontato della telefonata fatta a suo dire da mio figlio, ricoverato – secondo la voce all’altro capo del telefono – in condizioni serie in ospedale ed in attesa di un farmaco molto costoso – queste le parole dell’assessore comunale, che nel contempo ha rivolto un nuovo appello soprattutto alle persone anziane a non cadere in alcun modo in questo tipo di trappole telefoniche – Sicuramente si è trattato di un tentativo di truffa ben congeniata, considerato che la voce maschile che ha contattato mia suocera conosceva il nome di mio figlio e capiva il nostro dialetto, che nel parlato è molto stretto. Una circostanza che alza ulteriormente il livello d’allarme». La signora, dopo aver inizialmente confermato al finto nipote di avere in casa un po’ di contanti si è insospettita. Dall’altro capo del telefono il passaggio successivo sarebbe stato quello di una consegna del denaro. «Mia suocera si è insospettita ed ha così appeso. Poi sono rimasto con lei attendendo una seconda telefonata. Sarei stato al gioco, una volta che mio figlio ha risposto ed ha confermato di stare bene, allertando i carabinieri e cercando così di assicurare alla giustizia questi truffatori. Purtroppo non si è più fatto vivo nessuno».Dalla Valtellina è rimbalzato di recente il racconto di tentativi analoghi di truffa, con di mezzo un farmaco anti-Covid che dovrebbe far rapidamente migliorare le condizioni di salute. Truffa che ora si è spostata in Alto lago e su cui occorrerà prestare la massima attenzione. «Approfitto del vostro giornale per chiedere di tenere alta l’attenzione su questo odioso argomento – la chiosa di Mario Montini – Purtroppo di mezzo ci vanno anzitutto le persone più anziane e indifese».