Un giovane italiano di 23 anni, figlio di una coppia di immigrati magrebini, è stato arrestato per aver appiccato un incendio al presepe nella chiesa di Santa Maria Elisabetta a Villastanza, frazione di Parabiago. Il gesto, che ha causato danni materiali limitati ma ha creato molta preoccupazione nella comunità, sembra essere stato compiuto da una persona mentalmente instabile. Il giovane sarà sottoposto a valutazione psichiatrica.

Giuliano Polito, consigliere comunale di Parabiago e dirigente provinciale di Fratelli d’Italia, ha commentato l’episodio definendolo un attentato e sottolineando l’importanza di difendere la propria identità e tradizione. Polito ha chiesto che il responsabile venga arrestato e rimpatriato immediatamente nel suo paese d’origine, senza tolleranza per gesti violenti che danneggiano la comunità cittadina. Ha anche sottolineato che non si tratta di generalizzare e di mettere tutti gli immigrati nella stessa categoria, ma di condannare chi commette atti di violenza.

Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia e co-presidente dell’intergruppo per la libertà religiosa al Parlamento europeo, ha attribuito l’episodio all’Europa dell’accoglienza indiscriminata. Ha espresso solidarietà ai cittadini e alla parrocchia colpita, sostenendo che l’integrazione passa anche dal rispetto delle tradizioni locali.

L’incendio al presepe è stato un gesto preoccupante che ha messo in luce la necessità di affrontare il tema dell’integrazione e del rispetto reciproco. È importante condannare gli atti di violenza, senza però generalizzare e discriminare l’intera comunità degli immigrati. La diversità culturale può arricchire una società, ma è fondamentale che tutti rispettino le leggi e le tradizioni del paese che li ospita.

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