Una giovane studentessa pakistana residente a Como è stata messa sotto protezione dopo essere fuggita di casa. I suoi genitori le avevano comunicato che sarebbe dovuta tornare in Pakistan per sposare uno sconosciuto, secondo una tradizione familiare. La ragazza, di 18 anni, ha rifiutato questa imposizione e ha deciso di scappare. Fortunatamente, è stata messa al sicuro in una struttura protetta. La Procura di Como ha emesso una misura cautelare nei confronti dei genitori, vietando loro di avvicinarsi non solo alla figlia, ma anche a chiunque possa avere contatti con lei, inclusi il fidanzato, i parenti di lui, i compagni di scuola e i colleghi. Le accuse sono di maltrattamenti psicologici in famiglia e tentata induzione al matrimonio. Curiosamente, l’inchiesta è stata portata alla luce dai genitori stessi, che si erano recati alla Questura di Como per denunciare la scomparsa della figlia e chiedere aiuto per trovarla. Le indagini dei carabinieri hanno permesso di raccogliere la testimonianza della ragazza, che ha rivelato i suoi timori e il fatto che sarebbe stata costretta a sposare un uomo sconosciuto una volta tornata in famiglia. Il matrimonio avrebbe dovuto svolgersi in questi giorni di dicembre e la comunicazione a sua figlia sarebbe stata data solo ad ottobre. Grazie al coraggio della ragazza, che è riuscita a fuggire e a nascondersi, la Procura ha emesso la misura cautelare nei confronti dei genitori. Sono emersi tentativi subdoli da parte della madre e del padre per riportare la figlia a casa, incluso simulare gravi condizioni di salute della madre e coinvolgere altri parenti. L’obiettivo era far sentire in colpa la ragazza e costringerla a tornare sotto l’egemonia di una cultura a cui non voleva più sottostare.

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