Le immagini delle telecamere di sicurezza hanno svolto un ruolo fondamentale nell’inchiodare una banda di ladri a Milano. Il capo operativo del gruppo, un uomo bosniaco di 67 anni di nome Zoran Makic, portava sempre con sé una tronchesina per tagliare le placche antitaccheggio e aggirare gli allarmi delle uscite. A coprire le sue spalle c’erano i complici Marko Calasan, un montenegrino di un anno più grande, e Mladenko Zivkovic, un sloveno di 62 anni. I tre sono stati arrestati in flagrante nel pomeriggio del 12 dicembre dagli investigatori della Squadra Mobile, e il giorno successivo sono stati portati davanti al giudice per il furto di una borsa griffata Yves Saint Laurent del valore di 2.300 euro.

L’indagine è partita alle 14:30 di martedì scorso, quando gli agenti della sezione “Contrasto al crimine diffuso” stavano svolgendo uno dei loro soliti servizi anti-borseggio per le vie dello shopping. Hanno notato i tre uomini, che sembravano turisti, ma l’esperienza degli agenti ha suggerito loro che si trattava probabilmente di una banda di ladri pronta ad agire. Makic è entrato in un negozio su Corso Garibaldi, ha guardato in giro e poi è uscito dopo pochi secondi. Ha fatto un altro giro a vuoto in un altro negozio su Via Solferino. Gli agenti in borghese hanno continuato a pedinare il bosniaco tra Ponte Vetero e Via Cusani. Ecco che arriviamo alla boutique del colpo: i tre si sono scambiati qualche parola a bassa voce e poi sono entrati quasi in fila indiana. Calasan e Zivkovic hanno iniziato a fare domande ai commessi su diversi capi di abbigliamento, ma era solo un modo per distrarli. Nel frattempo, Makic si è avvicinato a uno scaffale, ha preso una borsa da donna di colore nero e l’ha nascosta sotto la giacca. Poi sono fuggiti velocemente verso Via Broletto, ma sono stati bloccati dagli agenti della Mobile. Addosso al bosniaco sono stati trovati la borsa griffata, la tronchesina e un dispositivo antitaccheggio.

Le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza del negozio hanno confermato ciò che gli agenti avevano visto in diretta. Tutti e tre sono stati arrestati d’intesa con il pubblico ministero di turno, Cristian Barilli. Makic e Zivkovic avevano numerosi precedenti per lo stesso tipo di reato, associati a vari alias.

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