Paolo Ramolini, ex-direttore di Castellanza Servizi e Patrimonio, è stato assolto anche dall’accusa di truffa ai danni dello Stato. Questa assoluzione è arrivata in Appello, dopo che in primo grado era già stato assolto dall’accusa di peculato, ancora più grave. Inoltre, in Appello è stato scagionato anche dall’accusa di aver favorito l’allora direttrice della farmacia gestita dalla Csp per alcune ore di lavoro non eseguite ma pagate dalla società, a danno dell’Inps e quindi dello Stato.

Il consigliere di opposizione Romeo Caputo ha commentato questa notizia, affermando che dopo l’attenzione mediatica suscitata dalle indagini per peculato e truffa che hanno coinvolto la CSP, è importante fare alcune considerazioni. Caputo ha già espresso perplessità e ha richiesto chiarimenti sulla gestione delle ore straordinarie della farmacia, chiarimenti che non sono mai stati forniti.

Ricostruendo brevemente la dinamica dei fatti, Caputo ricorda che dopo la denuncia di una dipendente della CSP, sono intervenuti la CSP e il Comune di Castellanza, che si sono sostituiti alla denunciante. Dopo la sentenza di assoluzione per peculato, nonostante il parere contrario del PM, la CSP ha deciso di ricorrere e il Comune si è costituito parte civile. Per quanto riguarda la truffa, è stata inflitta una condanna che in Appello si è trasformata in un’assoluzione.

Questa dinamica dei fatti suscita preoccupazione e un sentimento che non aiutano a considerare le prese di posizione della CSP e del Comune come finalizzate a un’esigenza di giustizia. Caputo si chiede perché, di fronte a una denuncia di un terzo, risolta con un’assoluzione in primo grado senza elementi per un ricorso da parte del PM, la CSP e il Comune sono intervenuti. Perché invece di essere sollevati dal fatto che una parte della vicenda si era risolta positivamente, hanno ritenuto di dover prendere posizione e reagire?

Ora si spera che non ci sia l’intenzione di un ulteriore ricorso, una decisione che potrebbe essere considerata come una strategia per rimandare a tempi futuri e ad altri soggetti la responsabilità di scelte inopportune e dispendiose. Caputo confida che questa eventualità venga affrontata e valutata collettivamente all’interno della maggioranza e che la maggioranza nel suo insieme si assuma la responsabilità di questa decisione, a cui si dovrà adeguare l’amministratore unico della CSP. Personalmente, con gli strumenti a mia disposizione, non trascurerò di seguire questa vicenda.

Articolo precedenteAssoluzione a Castellanza: la verità sul caso Ramolini
Articolo successivoLa vicenda del prestito: il Tribunale di Varese assolve gli imputati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui