La vigilia di Natale: tradizioni e usanze nella Valtellina

La vigilia di Natale è una delle feste più attese dell’anno, un momento di festa e di gioia che porta con sé antiche tradizioni e usanze. Nella Valtellina, questa giornata era caratterizzata da una serie di rituali e di attività che coinvolgevano l’intera comunità.

Secondo antiche credenze popolari, chi non digiunava la vigilia di Natale non conosceva né bene né male. Questo digiuno, che durava almeno fino a mezzogiorno, era un modo per prepararsi spiritualmente alla nascita di Gesù. Si diceva che anche gli uccelli dell’aria digiunassero per amore del Bambino Gesù.

Nelle case della Valtellina, la gran veglia cominciava dopo cena. Le famiglie si riunivano intorno alle grandi stufe, accanto ai monumentali camini, e vegliavano protesi verso il calore della fiamma. Si narravano antiche profezie, si cantavano dolci filastrocche e si recitava il rosario. Le nonne raccomandavano alle nipoti di tenere acceso il lume tutta la notte verso oriente, perché è di là che giungono i Re Magi.

In diverse località, le famiglie contadine si riunivano nella stalla più grande del paese, evocando la veglia della Terra Santa con la presenza di un umile asinello e di un docile bue. Durante la veglia, si facevano merende a base di vino generoso e focacce, si recitavano le litanie e si invocavano benedizioni per i familiari, per il bestiame e per la terra.

A Bormio, durante la cerimonia religiosa, si usavano soffiare dentro curiosi fischietti colmi d’acqua, che forse simboleggiavano gli zufoli degli storici pastori. Finita la funzione, i fedeli godevano del primo convivio natalizio. Il pagrand versava a tutti i membri della sua famiglia un goccio frizzante di vera acquavite in bicchierini che avevano l’incavo come un ditale.

Ogni paese della Valtellina aveva il suo speciale cibo della vigilia. A Pedenosso si prediligeva lo spek o densa panuciadi riso, bollito nel latte e ben spruzzato di burro e di formaggio. A Grosio era di moda la pizzocherera, a base di gnocchi con verze, patate e condimento di strutto grasso e formaggio.

Durante la veglia, l’abbigliamento rivestiva un ruolo importante. Gli anziani andavano in pompa magna alla messa di mezzanotte, indossando marsine nere o colorate. Le donne di Sondalo, attillate nei casach dai bellissimi bottoni intarsiati, calzavano nuovi sciupei da sciora.

La vigilia di Natale nella Valtellina era un momento di grande festa e di profonda religiosità. Le tradizioni e le usanze tramandate di generazione in generazione rendevano questa giornata unica e indimenticabile. Oggi, nonostante il passare del tempo, molte di queste tradizioni sono ancora vive e continuano a essere celebrate con gioia e partecipazione.

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