La recente riforma Cartabia, introdotta dal D.Lgs n. 149/22, ha portato una novità importante per le procedure di separazione e divorzio. Ora è possibile depositare un unico ricorso per la separazione dei coniugi che comprenda anche la richiesta di divorzio, evitando così la necessità di due procedimenti separati.

Tuttavia, i dettagli applicativi di questa riforma erano incerti e divisivi, tanto che è stato necessario l’intervento della Corte di Cassazione per risolvere la questione. La domanda era se anche i coniugi che sono d’accordo nel porre fine al matrimonio in modo consensuale possano beneficiare di questa procedura unificata di separazione e divorzio.

Il problema derivava da una formulazione poco chiara della riforma stessa. Infatti, sebbene si preveda esplicitamente la possibilità di cumulare le domande nel caso di procedimenti contenziosi, nulla viene specificato per i procedimenti consensuali. Di conseguenza, diversi esperti e giuristi avevano sollevato dubbi su questo punto.

Da un lato, si sosteneva che non ci fosse motivo di vietare la presentazione congiunta di separazione e divorzio anche nei procedimenti consensuali, considerando l’obiettivo generale di accelerare le procedure e la preferenza dell’ordinamento per le soluzioni pacifiche. Dall’altro lato, invece, si faceva riferimento al principio giuridico secondo cui “dove la legge ha voluto ha detto, dove non ha voluto ha taciuto”, sostenendo che se il legislatore non ha previsto il cumulo anche per i procedimenti consensuali, evidentemente non lo ha voluto.

Nel corso dei mesi successivi all’entrata in vigore della riforma, le opinioni si sono divise in Italia. Alcuni tribunali, come quelli di Genova, Milano, Vercelli e Lamezia Terme, hanno sostenuto l’ammissibilità del cumulo anche per i procedimenti consensuali. Altri tribunali, come quelli di Bari, Padova e Firenze, invece, si sono espressi in senso contrario.

La Corte di Cassazione è intervenuta per risolvere questa controversia con una sentenza del 16 ottobre 2023. La Corte ha deciso a favore dell’ammissibilità del cumulo delle domande anche nei procedimenti consensuali, valorizzando l’aspetto pratico di questa interpretazione in termini di velocità ed efficienza processuale.

Quindi, anche i coniugi che raggiungono un accordo possono beneficiare di questa procedura accelerata di separazione e divorzio, presentando un unico ricorso e svolgendo un unico procedimento. Si aprono così le porte a un processo più snello, economico e rapido, quello che viene chiamato “divorzio ad alta velocità”.

Questa riforma rappresenta un passo avanti importante nel rendere più efficienti e accessibili le procedure di separazione e divorzio, facilitando la conclusione dei rapporti coniugali in modo consensuale.

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