Cristian Fregoni, l’uomo accusato di aver ucciso Marco Pancaldi in un incidente stradale lo scorso agosto, è stato riportato in carcere a Brescia. Attualmente ai domiciliari in attesa della decisione del giudice, Fregoni è stato rinchiuso per detenzione di un’arma senza averne i titoli necessari.

La procura di Brescia ha avanzato la richiesta di giudizio immediato, la cui decisione potrebbe arrivare già nei primi giorni del 2024. Nel frattempo, Fregoni è stato nuovamente incarcerato a causa di un residuo di pena di nove mesi per il possesso illegale di un’arma, dopo che la sua richiesta di affidamento in prova è stata respinta dal Tribunale di Sorveglianza di Brescia.

L’uomo, che ha diversi precedenti penali alle spalle, era stato inizialmente collocato ai domiciliari dopo essere risultato positivo a diverse sostanze stupefacenti, tra cui oppiacei, cocaina, metadone e cannabinoidi, al momento dell’incidente in cui ha perso la vita Marco Pancaldi.

L’incidente è avvenuto il 11 agosto sulle coste di Sant’Eusebio a Caino, quando Fregoni, alla guida di un furgone Fiorino, ha travolto e ucciso il motociclista di 30 anni che stava testando una nuova moto appena arrivata nella sua concessionaria di Montichiari.

Ora, l’attenzione si concentra sulla decisione del giudice, che potrebbe stabilire il destino di Cristian Fregoni nel processo per omicidio stradale aggravato. Nel frattempo, l’uomo è tornato in carcere per scontare la pena per il possesso illegale di un’arma, mentre la famiglia di Marco Pancaldi attende giustizia per la tragica perdita del loro caro.

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