Fuga dal sistema sanitario pubblico nel Lecchese

Lecco, 4 gennaio 2024 – Nel corso del 2023, una persona su dieci ha abbandonato le corsie, gli ambulatori e gli uffici del sistema sanitario pubblico lecchese. Lo scorso anno, tra pensionamenti per raggiunti limiti di età e soprattutto dimissioni volontarie e richieste di trasferimento, ben 244 dipendenti hanno lasciato l’Asst di Lecco, su un totale di poco più di 3mila tra medici, infermieri, operatori sanitari, tecnici, impiegati, manutentori e operai della più grande azienda della provincia, che comprende l’ospedale di Lecco, Merate e Bellano e diversi presidi territoriali.

Il bilancio è ancora provvisorio e non tiene conto delle cessazioni avvenute nel mese di dicembre. I camici bianchi che si sono dimessi sono stati 67, più del 10% dei 571 rimasti in servizio: tra i dirigenti medici che non lavorano più presso l’Asst lecchese ci sono 5 anestesisti e rianimatori, 7 ortopedici, 8 oftalmologi e 5 oculisti, questi ultimi hanno rassegnato le dimissioni in blocco insieme all’ex direttore del reparto dell’Alessandro Manzoni. Hanno inoltre restituito divisa e badge anche i primari facenti funzione di Ginecologia e di Pediatria e il primario di Ortopedia del San Leopoldo Mandic di Merate. Più che un normale ricambio di personale, il fenomeno sembra un vero e proprio sanguinamento, che fa seguito ai 367 dipendenti che si erano già dimessi nel 2022, tra cui 68 dirigenti medici.

A tenere traccia dell’esodo di massa è Francesco Scorzelli, rappresentante sindacale nella Rsu interna e funzionario dell’Usb regionale. Il mese peggiore è stato ottobre, con 39 abbandoni, a un ritmo di quasi 2 al giorno lavorativo.

“La lotta per il reclutamento e l’aumento del personale è stata una delle più faticose del mio mandato”, ha dovuto ammettere nella lettera di congedo di fine mandato l’ex direttore generale Paolo Favini, il cui avvicendamento era richiesto da più parti, sia all’interno che all’esterno degli ospedali. Al suo posto è stato nominato Marco Trivelli, proveniente dall’Asst di Vimercate, dopo aver ricoperto il ruolo di direttore generale del Welfare in Regione Lombardia e direttore sanitario al Niguarda, al Sacco e agli Spedali Civili di Brescia.

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