Condannato il figlio, pena sospesa, prosciolto per prescrizione il padre. Il processo a carico di Pasquale Angelino, amministratore delegato della “Dap srl”, e del padre Lorenzo Angelino, alla guida della “Angelino srl”, è giunto alla conclusione. Erano accusati di turbativa d’asta nelle gare d’appalto per il servizio di trasporto scolastico in diversi Comuni della Brianza.

La Procura aveva chiesto la condanna a 16 e 14 mesi di reclusione e mille euro di multa per figlio e padre, amministratori di due società di trasporto di Caivano, nel Napoletano. Gli Angelino erano accusati di aver reso dichiarazioni non veritiere riguardo ai requisiti per aggiudicarsi una gara d’appalto multilotto che coinvolgeva sei Comuni della Brianza (Meda, Seveso, Lentate, Cogliate, Limbiate e Usmate Velate). Secondo l’accusa, padre e figlio avrebbero falsamente attestato la disponibilità di un’autorimessa e di bus destinati esclusivamente al servizio richiesto.

Il giudice del Tribunale di Monza ha emesso la sentenza prima di Natale. Pasquale Angelino è stato condannato a 15 mesi di reclusione e 750 euro di multa, con l’interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena, anche se la condanna è sospesa perché l’imputato è incensurato. Lorenzo Angelino, invece, è stato prosciolto. La condanna riguarda i Comuni di Lentate sul Seveso e Meda, mentre c’è stata la prescrizione per Seveso, Usmate Velate e Cogliate, e l’assoluzione per Limbiate.

Solo il Comune di Lentate sul Seveso ha ottenuto il diritto al risarcimento dei danni, con una provvisionale di 10mila euro. Nessun risarcimento, invece, per Franco Bonfanti, di Cesano Maderno, la cui società di autoservizi aveva gestito il trasporto scolastico per 40 anni prima dell’arrivo degli Angelino e che si è costituito parte civile al processo.

Franco Bonfanti ha commentato dicendo “Come previsto, si è consumata l’ennesima ingiustizia. Il dispositivo emesso dal giudice ha condannato solo Pasquale Angelino con l’interdizione dai pubblici uffici e ha prescritto tutti gli altri reati, permettendo il proscioglimento di Lorenzo Angelino. Le prescrizioni la dicono lunga su come funziona la giustizia…”.

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