Tragedia in montagna: la giovane Vanessa Gatti, di 30 anni e originaria di Turate, è morta ieri mattina durante un’escursione in valle Formazza, insieme a Roberto Biancon di 53 anni di Legnano. I due si trovavano a quota 2.200 metri, vicino al confine con la Svizzera, quando sono stati travolti da una valanga. Nonostante l’intervento tempestivo dei soccorsi, non sono riusciti a salvarsi. Il loro cane è ancora disperso.

La notizia della tragica scomparsa di Vanessa è stata appresa dai concittadini attraverso i social media, lasciandoli increduli e senza parole. Nelle foto e nei pensieri postati sul suo profilo Facebook, traspare tutta la passione che aveva per la montagna e la natura. Amava sciare e fare lunghe camminate, spesso in compagnia del suo cane. Una passione che purtroppo ha avuto un esito tragico e inaspettato, lasciando sconvolti i residenti dei due paesi dove la ragazza aveva vissuto negli ultimi anni.

Il parroco di Origgio, don Riccardo Pontani, ha espresso il suo cordoglio per questa tragedia e ha invitato la comunità a cercare risposte nella fede. La perdita di un familiare è un dolore insopportabile, soprattutto quando si tratta di una giovane vita spezzata in modo così tragico. La comunità di Origgio e Turate cercherà di non far sentire soli i genitori di Vanessa in questo momento di grande dolore, attraverso la preghiera e l’affetto.

Il Soccorso Alpino ha sottolineato i rischi delle escursioni in montagna, soprattutto in questo periodo caratterizzato da forti nevicate e vento. Le valanghe possono essere innescate anche dal passaggio di una sola persona. È quindi fondamentale prestare la massima attenzione nella scelta dell’itinerario e sempre portare con sé l’attrezzatura di sicurezza completa, come sonda, pala e dispositivo Artva per individuare le persone travolte dalle valanghe.

I primi a lanciare l’allarme sono stati i guardiani della diga del lago del Toggia, che hanno assistito all’accaduto quasi in diretta e hanno segnalato la presenza di due persone coinvolte nella valanga. Il Soccorso Alpino si è immediatamente recato sul luogo dell’incidente, ma le ricerche sono state complicate dal fatto che i due escursionisti non erano in possesso del dispositivo Artva. Nonostante le difficoltà causate dal vento, i soccorritori sono riusciti a individuare i corpi grazie all’unità cinofila da valanga e al cane di Vanessa. Il recupero del corpo immerso nel lago è stato affidato al nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco.

È una tragedia che ci fa riflettere sulla fragilità della vita e sull’importanza di prendere tutte le precauzioni necessarie durante le escursioni in montagna. Il ricordo di Vanessa resterà vivo nelle menti e nei cuori di coloro che l’hanno conosciuta, e la comunità si stringe intorno alla sua famiglia in questo momento di profondo dolore.

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