La struttura del deposito di “cdr” che è andato in fiamme a Caravate lunedì scorso è ancora in piedi. Questo deposito contiene combustibile da rifiuti che viene bruciato presso l’impianto Colacem per generare energia per le lavorazioni di frantumazione della roccia necessarie per la produzione di cemento.

La struttura del deposito è stata progettata e realizzata secondo le norme di legge, ed è protetta da pannelli “REI” (indice di resistenza al fuoco). Non ha subito danni strutturali, il che ha permesso alle squadre antincendio di intervenire in sicurezza e spegnere rapidamente l’incendio. È possibile vedere le conseguenze dell’incendio diverse ore dopo, con una firma cupa sul panorama prealpino innevato e il fumo nero che si diffonde intorno all’impianto e si dirige verso Nord.

Non si sa ancora quali sostanze siano state emesse nell’aria a causa dell’incendio, ma ciò sarà determinato dai rilievi effettuati da Arpa Lombardia. Tuttavia, il dato più importante è che non ci sono stati feriti, grazie anche ai moderni sistemi di controllo installati che hanno avvertito immediatamente il personale dell’azienda, consentendo un intervento rapido ed efficace da parte della squadra antincendio interna e dei vigili del fuoco.

Inoltre, la progettazione della struttura prevede una gestione completamente automatizzata senza la presenza di operatori, evitando così possibili danni al personale. La rete idrica antincendio della cementeria, gli idranti appositamente installati e altri dispositivi di spegnimento hanno permesso ai vigili del fuoco di utilizzare grandi quantità di acqua direttamente sul fronte del fuoco.

La causa dell’incendio è ancora da determinare con precisione e si attendono le relazioni dei tecnici. Nel frattempo, l’azienda continua la sua produzione senza interruzioni, poiché l’area dell’incendio è esterna alle fasi del processo produttivo del cementificio e non coinvolge le parti principali della struttura.

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