“Giustizia per Giulia: il processo per l’omicidio di Senago”

La storia di Giulia Tramontano ha sconvolto l’intera nazione. Una giovane donna incinta al settimo mese, brutalmente uccisa dal suo ex fidanzato con 37 coltellate nella loro abitazione di Senago, nel Milanese. Una tragedia che ha lasciato una famiglia distrutta e un dolore che sembra non avere fine.

A una settimana dall’inizio del processo in Corte d’Assise a Milano per Alessandro Impagnatiello, Chiara Tramontano, sorella di Giulia, si fa portavoce delle famiglie che vivono l’ergastolo del dolore. Attraverso i social media, Chiara chiede giustizia e una pena esemplare per l’essere inumano che ha privato la sua famiglia di una sorella, una figlia, un’amica, un nipote e una grande donna.

La richiesta di Chiara Tramontano arriva proprio in vista del processo, un momento cruciale per cercare di ottenere quella giustizia tanto desiderata. “Vogliamo sapere di vivere in un Paese giusto”, scrive Chiara, consapevole che nulla potrà mai restituire loro Giulia, ma che la giustizia potrebbe alleviare il senso di frustrazione e sconfitta che li accompagna ogni giorno.

I genitori di Giulia, a loro volta, sono “ergastolani del dolore” di fronte alla foto della figlia impressa su un pezzo di marmo. Un dolore che li accompagnerà per sempre, che li lascerà senza parole durante ogni Natale, ogni compleanno di Giulia, ogni giorno di festa in cui non saranno più in 5 a tavola.

Intanto, davanti alla Corte, la difesa dell’ex barman 30enne potrebbe richiedere una perizia psichiatrica. Una mossa strategica che potrebbe essere utilizzata per cercare di attenuare la gravità del suo gesto. È anche possibile che la difesa decida di acquisire tutti gli atti dell’indagine, rinunciando a sentire i testimoni in aula, optando per un processo abbreviato.

Alessandro Impagnatiello è finito a processo dopo la richiesta di rito immediato avanzata dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo nelle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo. L’uomo è accusato di omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà, futili motivi e rapporto di convivenza. È inoltre imputato per interruzione di gravidanza non consensuale e per occultamento del cadavere.

Il processo per l’omicidio di Giulia Tramontano sarà un momento di grande importanza per la sua famiglia e per tutti coloro che chiedono giustizia. È un’occasione per dimostrare che nel nostro Paese non ci sono spazi per la violenza e che i colpevoli devono pagare per i loro crimini.

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