L’autovelox di Torrevecchia Pia, in provincia di Pavia, ha commesso un errore che ha portato a nove contravvenzioni errate per eccesso di velocità a un automobilista residente a 300 chilometri di distanza, nella provincia di Rovigo. Nonostante l’automobilista veneto non sia mai transitato sulla strada in questione, il sistema di controllo automatico ha scattato le foto di un’auto che effettivamente superava il limite di velocità di 70 chilometri all’ora. Tuttavia, a causa di un errore dell’accertatore, una delle lettere della targa è stata confusa. La lettera “P” del trasgressore è stata scambiata con la lettera “R” della targa dell’automobilista veneto, che si è trovato a ricevere le multe errate.
Il figlio dell’automobilista veneto ha contestato tutte le contravvenzioni e i verbali sono stati annullati, riconoscendo così l’errore commesso. Tuttavia, ogni volta è necessario inviare una pec o spedire una raccomandata, comportando quindi una spesa economica. Anche la polizia provinciale deve sostenere spese per inviare le contravvenzioni, senza però ricevere i soldi delle multe, considerando che né l’automobilista veneto né il trasgressore pagano. Inoltre, è importante sottolineare che la multa arriva mesi dopo la violazione commessa.
È comprensibile che chi lavora possa commettere degli errori, anche io posso sbagliare. Tuttavia, non è accettabile commettere sempre lo stesso errore quando viene segnalato. In questo caso, non è stato trovato alcun rimedio e proprio questa mattina ho segnalato il disservizio alla prefettura, sperando di non ricevere la decima contravvenzione errata.
In conclusione, è importante che le autorità competenti prendano provvedimenti per evitare che errori simili possano ripetersi. Non solo gli automobilisti vengono danneggiati, ma anche le risorse economiche della polizia provinciale vengono sprecate per inviare multe che non verranno pagate. Speriamo che questa segnalazione porti a un miglioramento del sistema di controllo e a una maggiore attenzione nell’accertamento delle infrazioni.