Mercoledì 10 gennaio si terrà una riunione presso la prefettura di Pavia del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, presieduto dalla prefetta Francesca De Carlini. Questa convocazione avviene in un momento particolarmente delicato per la città, a seguito dell’allarme suscitato da una serie di episodi di violenza giovanile che hanno culminato in una rissa tra baby gang con l’utilizzo di coltelli in piazza Cavagneria.

Questi episodi hanno destato preoccupazione sia tra i cittadini che tra l’amministrazione comunale, tanto che l’assessore alla sicurezza del Comune di Pavia, Pietro Trivi della Lega, ha auspicato l’intervento dell’esercito. L’idea sarebbe quella di inserire Pavia tra le città in cui i militari pattugliano le strade in collaborazione con le forze dell’ordine per garantire la sicurezza del territorio. Tuttavia, questa proposta non ha trovato grande sostegno a livello politico, venendo sostanzialmente bocciata dai parlamentari locali come il vicepresidente leghista del Senato Gian Marco Centinaio e il deputato di Forza Italia Alessandro Cattaneo.

Nonostante questo, Cattaneo e Centinaio hanno chiesto un incontro con il sindaco Fabrizio Fracassi per discutere della questione della sicurezza in città, un incontro che però non è ancora stato convocato. Mercoledì mattina, il tema della sicurezza verrà affrontato in maniera più operativa che politica durante la riunione del Comitato per la sicurezza in prefettura. Oltre al sindaco Fracassi, parteciperanno anche i vertici locali delle forze dell’ordine: il comandante provinciale dei carabinieri colonnello Marco Iseglio, il questore Nicola Falvella e il comandante della guardia di finanza colonnello Ugo Poggi.

Non è escluso che l’invito venga esteso anche ai sindaci degli altri centri più grandi della provincia, dove i temi della sicurezza sono altrettanto sentiti come a Pavia. Potrebbero quindi partecipare alla riunione in prefettura anche la sindaca di Voghera Paola Garlaschelli e il sindaco di Vigevano Andrea Ceffa. Durante questa riunione si farà il punto sulle indagini già avviate sul fenomeno delle baby gang, ma si discuterà anche di strategie per il futuro, non solo a livello repressivo, ma anche di prevenzione di fenomeni che hanno radici profonde nel contesto sociale.

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