La situazione del trasporto pubblico nella provincia di Lodi sembra non migliorare mai. Mercoledì 11 gennaio, decine di studenti di Orio Litta e dei paesi limitrofi sono rimasti bloccati a Casale, dopo aver atteso invano l’arrivo del pullman. Questo non è un episodio isolato, ma qualcosa che accade regolarmente da mesi. È inaccettabile che dei minorenni vengano lasciati a piedi per un disservizio che ormai è diventato la norma.

La lettera di una madre pendolare di Orio Litta, pubblicata su questo quotidiano il 10 gennaio, rappresenta perfettamente la situazione dei trasporti. La signora, che lavora a Milano, denuncia che da quando è stato modificato l’orario, il pullman è passato solamente tre volte. Il tanto annunciato taglio delle corse non ha portato alcun beneficio per i pendolari, anzi ha aggiunto ulteriori criticità. È evidente che chi ha preso questa decisione era consapevole delle conseguenze. È stato solo un tentativo maldestro di prendere in giro gli utenti.

La signora di Orio Litta è giustamente stanca di dover sprecare ore di permessi a causa di un mezzo di trasporto che non funziona. Se dovessero verificarsi delle emergenze a casa, quali altri permessi potrebbe richiedere la madre, visto che li ha già utilizzati abbondantemente per coprire i ritardi causati dai “pullman fantasma” di “Star Mobility”?

La cronicità dei problemi nel servizio pubblico dei trasporti, nonostante gli ingenti investimenti di denaro pubblico, dipinge un quadro negativo della Lombardia, lontano dall’eccellenza tanto vantata.

Pierluigi Cappelletti
Orio Litta

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