Scuole al gelo e ipotesi maxi truffa aggravata ai danni della Provincia di Varese: l’operazione della Guardia di Finanza “freezer”, che nel settembre 2020 porto a un arresto e a un obbligo di firma per un totale di dieci indagati, arriva davanti al Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Varese. Udienza celebrata oggi, martedì 16 gennaio, con l’accusa che ha già chiesto il rinvio a giudizio per i 9 indagati che hanno deciso di affrontare il dibattimento. E’ una corsa contro il tempo che ha alte possibilità di fallimento: tutti i capi di imputazione si prescriveranno tra il 2026 e il 2027.

Appalto da 29 milioni

Una sola richiesta di ammissione al rito abbreviato. Le indagini condotte e coordinate dalla Procura di Varese, hanno portato alla luce presunte condotte perpetrate ai danni della Provincia dai due professionisti esterni incaricati rispettivamente di vigilare sulla corretta esecuzione dei lavori, parliamo dell’appalto calore per il riscaldamento degli istituti scolastici, e del collaudo del contratto di appalto, che aveva un valore di oltre 29 milioni di euro, relativo alla gestione clima e riqualificazione tecnologica degli edifici scolastici della Provincia.

L’inchiesta

Dalle investigazioni sarebbe emerso che, almeno a partire dall’anno 2016, uno dei professionisti, quale direttore esecutivo del contratto, avrebbe falsamente attestato la regolarità esecutiva dei lavori, nonostante questi non fossero stati completati. Tali gravi inadempimenti sono stati quantificati in 2 milioni e 500 mila euro dalle nuove imprese subentranti nell’appalto.

In tale fase si è inserita la presunta condotta del secondo professionista, il quale, all’atto del collaudo finale avrebbe quantificato in 850 mila euro il valore delle opere non realizzate. Le indagini hanno fatto emergere gli accordi illeciti intercorsi tra i due professionisti, finalizzati ad alleggerire la posizione delle imprese inadempienti, per le quali, uno di essi, da libero professionista aveva prestato collaborazione. Tali forzature avrebbero portato alla redazione di un rapporto finale e al rilascio del certificato di collaudo in cui sarebbero stati ulteriormente ridotti i valori delle inadempienze, arrivando a quantificare circa 250 mila euro. Le condotte rilevate nel corso delle indagini avrebbero riverberato gravi effetti sulle attività didattiche dello scorso anno scolastico in numerosi istituti della Provincia che sono stati caratterizzate dal non corretto funzionamento dell’impianto di riscaldamento durante il periodo invernale.

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