Il 17 gennaio 2024, durante la mattinata, presso la sede della Prefettura di Milano, 30 giovani Carabinieri appena assegnati alle Tenenze e alle Stazioni del Comando Provinciale di Milano hanno fatto visita al Prefetto di Milano, il dottor Claudio Sgaraglia. Erano accompagnati dal Generale di Brigata Pierluigi Solazzo, Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, e dai Comandanti dei Gruppi Carabinieri di Milano e Rho.
Questa rappresentanza fa parte dei più di 300 giovani militari, uomini e donne con i gradi di maresciallo e carabiniere, arrivati a Milano nei mesi scorsi dopo aver completato i corsi di formazione presso gli istituti dell’Arma. Questi giovani militari andranno a rafforzare la presenza istituzionale nella provincia, composta da 80 Tenenze e Stazioni responsabili della sorveglianza, del controllo del territorio e dell’ordine pubblico.
Durante il suo discorso di benvenuto, il Generale Solazzo ha sottolineato l’entusiasmo e la motivazione dei nuovi arrivati, che permetteranno di sostenere e potenziare l’azione dell’Arma dei Carabinieri a servizio dei cittadini dei 134 comuni della Provincia di Milano. Questa collaborazione sarà svolta in sinergia con le altre forze di polizia e nel rispetto delle direttive dell’Autorità prefettizia, confermando il significativo contributo dei Carabinieri al sistema di sicurezza pubblica provinciale.
Il Prefetto Sgaraglia, nel dare il suo caloroso benvenuto ai militari, ha sottolineato l’importanza di rafforzare il rapporto di fiducia con la cittadinanza attraverso un costante dialogo e confronto. Ha esortato i Carabinieri a impegnarsi concretamente per soddisfare le esigenze delle comunità, che sono affidate alla cura delle istituzioni.
Francesco Maria Bienati è un giornalista che ha vissuto molte esperienze e che vuole continuare a fare lo stesso. Ha iniziato la sua carriera giornalistica nel 1993, durante la guerra in Bosnia, quando ha capito l’importanza di informare per sensibilizzare il mondo sulle sofferenze di una parte del mondo. Da appassionato fotoamatore, è diventato un giornalista (o meglio un fotoreporter). Ha continuato a documentare le guerre in altri paesi come Albania, Israele, Sudan, e ha realizzato reportage anche in Togo, Egitto, Tunisia e Benin. Durante questi anni ha contribuito alla fondazione di due organizzazioni non governative, l’Associazione Un Sorriso per il Sudan e il Coordinamento Pro Missioni di Magenta. Successivamente, ha intrapreso l’imprenditoria nel settore dei trasporti internazionali, che gli ha permesso di girare per l’Europa documentando ancora le cose e le storie che vede. È anche uno dei fondatori dell’Associazione Amici di Mons. Macram, un vescovo sudanese che opera nella sua terra. Oggi, continua a seguire l’attimo e ha deciso di tornare a fare il giornalista, nel tentativo di dare voce a chi non ne ha.

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