L’incendio nel parco Baden Powell, avvenuto il 22 dicembre 2019, ha portato a sospetti sul proprietario, Pierino Cataldi, che però è stato ora assolto da tutte le accuse a lui mosse, ovvero incendio doloso, furto di energia elettrica e truffa all’assicurazione.

Cataldi, titolare della pizzeria La Jungla nel parco Baden Powell di Treviglio, ha dichiarato dopo la lettura della sentenza di non aver fatto nulla di tutto ciò di cui era accusato. Ha sottolineato che il posto era stato creato per i suoi figli e quindi sarebbe stato stupido da parte sua appiccare un incendio. Inoltre, aveva chiesto al Comune di rifare la pizzeria a sue spese, ma non aveva ottenuto il permesso.

L’incendio era stato considerato doloso dai vigili del fuoco, che avevano rilevato la presenza di un accelerante. La Squadra mobile della polizia aveva concentrato i sospetti sul titolare, analizzando le bollette dell’Enel. Secondo l’accusa, l’obiettivo di Cataldi era incassare i 300 mila euro dell’assicurazione per chiudere un’attività che era diventata un debito. La compagnia assicurativa UnipolSai e il Comune, che aveva concesso l’area nel parco, si erano costituiti parti civili.

Si era scoperto che la corrente era stata sospesa alla pizzeria per morosità, ma l’Enel aveva segnalato un aumento del consumo dell’energia dell’impianto di illuminazione. Da qui l’ipotesi che la pizzeria fosse stata collegata abusivamente all’impianto pubblico, anche se Cataldi aveva dichiarato di aver istallato un generatore. Le indagini della squadra mobile avevano inoltre evidenziato che Cataldi si trovava nel locale la sera del 21 dicembre insieme al suo elettricista, facendo ipotizzare agli investigatori un allaccio abusivo prima di appiccare il fuoco.

Sono state effettuate anche indagini sui dissapori tra Cataldi e il marito di una donna che frequentava il parco, ma non sono emersi collegamenti con l’incendio. Tuttavia, durante una precedente udienza, l’imputato aveva fatto riferimento a un messaggio inviato dal fratello della donna che diceva: “Va a finire che quel parco glielo brucio”. Questo episodio però risaliva al 2018.

Il giudice Andrea Guadagnino ha chiesto se ci fossero piste alternative e ora ha assolto l’imputato. Saranno necessarie le motivazioni della sentenza per capire il motivo di tale decisione.

(Fonte: Bergamo Online)

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