“Sotto ai pantografi, sopra al Po”: una raccolta di storie sui treni e non solo
Una spia in fuga, uno scout nel Saronnese, una capotreno che cerca di sfidare se stessa. Queste sono solo alcune delle storie che si svolgono sui treni regionali, metropolitane e tram, presenti nella divertente raccolta “Sotto ai pantografi, sopra al Po” di Andrea Radici.
Andrea Radici, originario di Gallarate, ha vissuto per anni il pendolariato da Gallarate a Milano, esperienza che ha ispirato molti dei racconti presenti nella sua raccolta. Ma l’autore cita anche un episodio specifico che ha dato il via all’idea dei racconti: la vendita dei calendari di autofinanziamento da scout. Questa esperienza ritorna in uno dei racconti, dove il protagonista si muove sui treni pendolari del Nord Milano.
La raccolta è composta da sedici racconti, ognuno ambientato su una linea della Lombardia. Cosa accomuna queste storie? Innanzitutto, l’esperienza geografica, che va dalla noia della pianura e della nebbia alla montagna. Inoltre, il treno che costringe persone sconosciute a stare insieme, creando relazioni che vanno dall’ostilità all’amicizia e all’innamoramento.
Le storie si svolgono in diverse località come Porto Ceresio, Gallarate, Saronno, Parma e Milano Cadorna. Tra viaggi quotidiani, partenze attese, imprevisti e ritardi, le storie narrano avventure comuni o decisamente insolite. Ad esempio, c’è il racconto di un fuggitivo paranoico che si sente braccato sul treno Brescia-Parma e interpreta male le parole degli altri passeggeri. Questo racconto ha ispirato anche la copertina del libro, con la scritta Trenord tradotta in caratteri cirillici.
Nelle brume della bassa lombarda, una capotreno sul Mantova-Milano scommette di non fare multe rimanendo nei limiti della legalità ferroviaria. E cosa succede quando cinque viaggiatori rimangono bloccati a Porta Garibaldi dopo la soppressione dell’ultimo treno? Questo è lo scenario di “L’ultimo provano comunque a farlo passare”. E non può mancare la parola amore, associata alla sigla gelida S13, la suburbana per Pavia.
Il libro non si limita solo ai racconti, ma include anche un micro-capitolo che è una barzelletta, una poesia e alcune divagazioni sui binari urbani, come quelli del tram e della metropolitana.
In conclusione, “Sotto ai pantografi, sopra al Po” è una raccolta di storie che si svolgono sui treni, ma anche una riflessione sulle esperienze di viaggio e sulle relazioni umane che si creano durante questi spostamenti. Un libro divertente e variegato, che offre al lettore un’esperienza di lettura unica.